Regione Veneto, concessioni balneari: Assessore Caner, applicare la normativa europea ma condividere a livello decentrato i criteri per indire e gare

“E’ necessario che il Governo legiferi in accordo con l’Unione Europea per arrivare alla scadenza del 2024 con le idee chiare e precise che riconoscano gli investimenti fatti in questi anni dai nostri operatori del turismo, prevedendo ad esempio una premialità. Serve, inoltre, avviare una mediazione su quali potrebbero essere i criteri con i quali verranno indette le gare, che considerino diversi fattori per trovare una soluzione reale per le migliaia di imprese balneari italiane e venete”.

Lo dice l’assessore al turismo della Regione del Veneto Caner, intervenendo al tavolo interregionale sul Demanio Marittimo al quale ha partecipato anche il Ministro al Turismo, Massimo Garavaglia. Nel corso dell’incontro, anche da parte del Ministro è emersa un’apertura verso una richiesta di modifica della normativa che, a partire dal confronto con le Regioni, definisca in accordo con l’Europa come a partire dal 2024 verranno svolte le gare e secondo quali criteri, per non danneggiare chi ha investito nelle concessioni balneari.

“Le sentenze vanno rispettate ma abbiamo il dovere di tutelare i nostri concessionari e gli investimenti fatti nelle nostre spiagge – sottolinea Caner -. La gara non deve essere vista come una bestia nera, perché il mercato oggi chiede rinnovamento per continuare ad essere competitivi anche in ambito internazionale. Sulla proroga al 2033 avevo già forti dubbi e le gare oggi devono essere viste come un’occasione positiva e virtuosa sul fronte degli investimenti. In Veneto noi abbiamo la legge 33 del 2002 che, nel rilascio e nella variazione della durata delle concessioni, prevede già procedure comparative con criteri di valutazione che prevedono un piano di investimenti da parte del concessionario”. 

“Questa norma regionale che, essendo conforme alla normativa comunitaria, non ha motivo di essere impugnata, permette ai comuni di andare a gara utilizzando anche strumenti analoghi alla finanza di progetto – spiega l’Assessore Veneto -. Questo, a mio avviso, potrebbe essere lo strumento dal quale iniziare a ragionare per tutelare i nostri imprenditori spingendoli a fare sistema, perché è chiaro ed evidente che le concessioni non sono un diritto divino. Gli operatori turistici del Veneto hanno già dato prova in questi anni di avere le caratteristiche per competere su un mercato più ampio, che chiede azioni concrete per dare ancora più slancio al comparto balneare, un segmento significativo dell’economia turistica del Veneto”.

BALNEARI: ASSESSORE MARCO SCAJOLA, “CON MINISTRO GARAVAGLIA INCONTRO PARTECIPATO CON LE REGIONI, GOVERNO SVOLGA RUOLO DI TRAINO. AL VIA TAVOLO DI LAVORO PER SOLUZIONI CHE IMPEDISCANO INVASIONE MULTINAZIONALI”

GENOVA. “Quello di stamattina è stato un incontro molto partecipato e utile, a cui hanno preso parte tutte le Regioni oltre al ministro del Turismo Massimo Garavaglia a seguito della sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali marittime. Abbiamo concordato di avviare in tempi strettissimi con il governo, che deve svolgere il proprio ruolo di traino e guida avendo la competenza sul Demanio marittimo, e con tutte le altre Istituzioni coinvolte un tavolo di lavoro per individuare soluzioni che impediscano l’invasione dei nostri litorali a parte delle multinazionali straniere”.
Così il coordinatore del tavolo interregionale del Demanio e assessore della Regione Liguria Marco Scajola, al termine del vertice in videoconferenza.
“Dobbiamo guardare avanti – prosegue Scajola – e per questo già dai prossimi giorni avvieremo confronti serrati tra le Regioni e con il Governo. A mio parere dovranno essere coinvolti anche i Comuni attraverso Anci, toccati ugualmente da un problema così grande”. Nel corso dell’incontro “abbiamo fatto un’analisi tecnica approfondita e tutte le Regioni hanno espresso un giudizio unanime sulla sentenza del Consiglio di Stato – prosegue l’assessore ligure – evidenziando come il pronunciamento dei giudici amministrativi sia entrato a gamba tesa sul tema delle concessioni demaniali marittime, andando anche oltre le competenze di un tribunale. Purtroppo è mancata la politica e sono arrivate le sentenze. La preoccupazione per quanto accaduto ha toccato tutti, la preoccupazione per le famiglie e le imprese dei nostri territori e che – conclude – vanno tutelate e non possono essere cancellate con un colpo di spugna”.