“Nella Legge di Bilancio non e’ stata rinnovata la misura che prevedeva la riduzione del canone minimo demaniale marittimo. Si parla di attivita’ con una destinazione sociale, sportiva, ricreativa legate alle tradizioni locali e giudicate di interesse pubblico dagli enti locali. Un modo per favorire lo sforzo di piccole associazioni, spesso indirizzata alla promozione della cultura locale.
Lo scorso anno era stato introdotto, solo per il 2021, il taglio del canone, da 2.500 a 500 euro. Ma nella manovra non e’ stato previsto un rinnovo, si torna percio’ alla soglia di 2.500 euro. Questa mancanza mettera’ in difficolta’ anche i Comuni gia’ alle prese con notevoli difficolta’”.
Lo dichiara il deputato di Leu, Luca Pastorino, presidente della commissione turismo di Anci. “Se un Comune detiene dieci concessioni di questo tipo – aggiunge Pastorino – dovra’ corrispondere 25mila euro. E’ evidente che si tratti di un costo troppo pesante. Il governo, fin dai prossimi provvedimenti, deve intervenire sul canone minimo demaniale marittimo, rendendo strutturale la misura rimasta in vigore solo per il 2021. Quindi con una soglia piu’ bassa”. (ANSA).
“Il tavolo tecnico politico annunciato dai ministri Garavaglia, Giorgetti e Gelmini a seguito di un incontro con i rappresentanti delle categorie dei balneari non parte con il giusto metodo di lavoro. Vista la complessità del tema, che si trascina da oltre 15 anni senza giungere a soluzione, e in considerazione dei diversi interessi e soggetti coinvolti, riteniamo che il tavolo non possa ridursi ad una riunione di un certo schieramento politico con alcune categorie interessate.
È nostro auspicio che coinvolga tutte le forze politiche di maggioranza di questo Governo, così come sia aperto a tutti i soggetti diversamente interessati e coinvolti sul tema delle concessioni demaniali marittime. È bene quindi coinvolgere anche i rappresentanti dei consumatori e dei lavoratori, così come quelli degli enti territoriali dei comuni e delle regioni, nonché le altre Autorità coinvolte. Per il Movimento 5 Stelle bisogna allargare la discussione e avviare subito un confronto serio e costruttivo per giungere a soluzioni concrete, immediate e definitive, senza regalare inutili illusioni né fare promesse propagandistiche o difendere interessi di parte”.
Lo afferma il senatore Mario Turco, vice presidente del Movimento 5 Stelle e già Sottosegretario a Palazzo Chigi nel Governo Conte II. “Nelle scorse settimane – aggiunge – abbiamo chiesto che si parta dalla mappatura delle concessioni esistenti per comprendere le caratteristiche tecniche, economiche, giuridiche e definire la distribuzione geografica delle stesse concessioni, nonché accertare le ‘qualità’ delle attuali imprese concessionarie, dei servizi offerti e la composizione della relativa forza lavoro.
Allo stesso tempo, è importante definire un percorso condiviso del nuovo quadro giuridico all’interno del quale dovranno tenersi le gare per il rilascio delle concessioni, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, che impone una riassegnazione delle concessioni entro fine dicembre 2023. Per questo motivo sollecitiamo le Regioni a pubblicare l’Albo delle concessioni demaniali.
Valutiamo poi positivamente la possibilità di introdurre un nuovo istituto giuridico, come il partenariato pubblico-privato, in particolari e definite circostanze e condizioni. Definito questo indispensabile contesto preliminare, per il Movimento 5 Stelle si dovrà trovare una soluzione di equilibrio che permetta di contemperare i vari interessi in causa: quello pubblico relativo alla valorizzazione del patrimonio demaniale; quelli dei consumatori e dei lavoratori, oltre a quello di chi invoca il rispetto del principio della concorrenza, nonché di chi rivendica la tutela delle imprese esistenti per gli investimenti realizzati ed in corso.
Una questione che si trascina da tanti anni e che riguarda un settore strategico per l’economia del Paese – conclude Turco – merita un approccio diverso, improntato alla responsabilità, al più ampio confronto e alla massima condivisione, oltre che alla risolutezza”.
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