Balneari, Gasparri: FI sarà decisiva in Parlamento per tutela aziende

“Forza Italia ha una precisa agenda sulla questione delle imprese balneari. In primo luogo dobbiamo ricordare a tutti che si discuterà della questione nell’ambito di un disegno di legge sulla concorrenza all’esame delle commissioni del Senato. Non si tratta quindi di un decreto che entra immediatamente in vigore ed abbiamo quindi tutto il tempo per discutere di questa materia. Si potranno presentare emendamenti e si potrà procedere ad un ampio confronto, in primo luogo ascoltando le categorie, con le quali il governo non ha avuto un esaustivo e adeguato confronto sul testo che è stato proposto. Ci dovranno essere delle rinnovate ampie audizioni per ascoltare i vari punti di vista e decidere in quale direzione muoversi.
C’è in primo luogo da completare la verifica su un punto preliminare: le spiagge sono una risorsa scarsa o no? Si è già visto che migliaia e migliaia di chilometri di coste consentirebbero l’avvio di nuove attività e quindi non è vero che siamo di fronte a una risorsa scarsa da regolamentare in maniera rigida. Ciò emergerà ancora con più chiarezza nella ampia e libera discussione parlamentare.
Occorre poi un’attenta riflessione per contrastare il rischio di colonizzazione estera da parte di multinazionali o di autentici speculatori e dovrà altresì essere contrastato il rischio di infiltrazioni criminali e di attività di riciclaggio. Le imprese balneari italiane sono un’eccellenza del nostro Paese, che non può essere né svenduta né messa nelle mani di organizzazioni criminali.
Forza Italia poi chiederà un raffronto in commissione tra la legislazione in vigore in Italia, quella ipotizzata e quella vigente in altri paesi e si constaterà come in Spagna, in Portogallo e altrove ci sono previsioni molto apprezzabili, che l’Europa considera evidentemente compatibili con le proprie direttive. C’è poi da sottolineare che talune direttive si devono applicare ai servizi e non ai beni e quindi c’è molto da chiarire sulla loro vigenza per il settore balneare.
Il fatto che si debba discutere di questa questione nell’ambito di un disegno di legge e non in un decreto fa anche capire che non ci potrà essere la fiducia e che la discussione sarà come ho già rilevato libera. Il disegno di legge contiene 32 articoli e quindi se ci fossero forzature è evidente che il disegno di legge non andrebbe avanti. Noi vogliamo evitare una pioggia di emendamenti su questo e su altri punti sulla legge della concorrenza, ma ciò  dipenderà dal confronto che si svilupperà e dal recepimento di istanze per noi essenziali. Tra queste la tutela al valore delle imprese, la tutela degli investimenti, il rispetto per chi ha contratto mutui pluridecennali, la continuità delle aziende, la tutela delle aziende familiari. Alcune di queste cose sono già contenute nell’emendamento che è stato discusso a Palazzo Chigi, ma altre non ci sono e ci dovranno necessariamente essere. Pure in un quadro condizionato da sentenze e opinioni dell’Unione Europea, Forza Italia svolgerà, come sempre, un ruolo decisivo a tutela delle imprese balneari e del turismo. Le decisioni verranno assunte nel Parlamento non in altri palazzi e non c’è nessuna possibilità impositiva da parte del governo”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri

Roma 16 febbraio 2022

Della Valle, FID Salento: “Il funerale del Made in Italy balneare”

 

Il consiglio dei ministri di ieri, martedì 15 febbraio, ha approvato l’emendamento al ddl sulla concorrenza, con la conseguente messa a bando per l’aggiudicazione delle concessioni demaniali, a partire dal 2024.
Dunque nell’emendamento di ieri non si leggono novità sui bandi nè sul termine, che resta fissato al 31 dicembre 2023.

«Un testo, quello approvato dal consiglio dei ministri, che umilia la storia dell’Impresa  balneare italiana. Vince il caro ombrelloni sul caro bollette, un’azione distrattiva e persuasiva sulle emergenze delle famiglie italiane. Dopo anni di supporto alle spiagge pubbliche abbandonate e prive di ogni servizio, dopo due anni di pandemia, i balneari  portano  a casa una liquidazione forzata della propria azienda e la svendita dei confini nazionali: il patrimonio turistico balneare italiano va a favore di potenze industriali organizzate. La nostra base ci chiede di scendere in piazza: abbiamo contattato delle aziende di trasporto per organizzare una manifestazione grazie alla quale potremmo  dimostrare  ai nostri signori politici che le cosiddette “lobby “ non sono altro che semplici famiglie italiane di lavoratori, unite nel difendere un emendamento che fa pensare più ad una  “macelleria sociale“ che ad un percorso di riforma». Questo il commento a caldo del Presidente di FID – Federazione Imprese Demaniali Salento, Confartigianato Imprese Demaniali Mauro Della Valle.

Con questo emendamento nessun giudice potrà più sollevare la questione alla Corte di Giustizia: con questa abrogazione la politica italiana ha alzato bandiera bianca, mentre si poteva aspettare il responso della Corte di Giustizia.
«La continuità lavorativa è garantita ai nostri dipendenti ma a noi non pensa nessuno. Assurdo! Nessuna garanzia dopo quasi 100 anni di storia!», commenta un balneare storico.

Mauro Vanni, Presidente nazionale di Confartigianato – Imprese Demaniali, pone alcune considerazioni: «Il metodo con cui il governo ha emanato questo decreto ministeriale è un metodo che non ci piace perché dopo mesi di discussione non c’è stato un lavoro concreto, senza le parti tecniche, senza le Regioni e i sindacati e ci preoccupa soprattutto perché mancano alcuni elementi fondamentali come la mappatura che consentirebbe di evidenziare il valore trans-frontaliero e di valutare la risorsa come scarsa o meno. Oltre a ciò, andare ad evidenza pubblica nel 2024 vuol dire non avere i tempi tecnici per una riassegnazione seria delle concessioni, in così breve tempo. Il Parlamento dovrà lavorare per riempire di contenuti il decreto e noi ci batteremo affinché i decreti attuativi riconoscano i nostri diritti: sicuramente ci mobiliteremo, faremo delle manifestazioni per batterci sui temi che riteniamo fondamentali».

 

Mauro Vanni