CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME, ASSESSORE SCAJOLA: SIANO IL GOVERNO E IL PARLAMENTO A RISOLVERE LA QUESTIONE E A TUTELARE LE IMPRESE E NON I TRIBUNALI.

GENOVA. “La questione balneare è centrale per l’Italia e la sua economia. Non a caso come coordinatore del Tavolo nazionale del Demanio Marittimo della Conferenza delle regioni mi sono speso insieme a tutti gli altri colleghi delle regioni italiane per dare certezze e tutele alle 30.000 imprese balneari che oltre a essere una fetta importante della nostra economia, rappresentano anche la storia e la tradizione del nostro Paese. Voglio sperare che quanto verrà stabilito dal Consiglio di Stato sia assolutamente favorevole alle legittime richieste del nostro settore balneare, tuttavia resto convinto che una problematica di questa rilevanza debba essere affrontata e una volta per tutte risolta, nelle sedi più opportune che sono il Parlamento e il Governo e non i tribunali. Così l’assessore di Regione Liguria e coordinatore del tavolo nazionale sul Demanio Marittimo della Conferenza delle Regioni, Marco Scajola, in merito alla trattenuta decisione da parte del Consiglio di Stato sulla legge 145 del 2018 che prevede l’estensione fino al 2033 di tutte le concessioni in scadenza nel 2020.

Il destino dei balneari nelle mani dei giudici, Della Valle (FDI): “Non si può intervenire con una messa a bando senza un periodo di riforma del comparto”

È ancora mistero sulle sorti degli oltre 30mila imprenditori balneari di cui questa mattina è stato investito il Consiglio di Stato, nel suo massimo consesso, l’Adunanza plenaria. Lo ricordiamo: la questione riguarda la proroga delle concessioni demaniali con scadenza al 2033, o con messa a bando, come vorrebbe la direttiva unionale “Bolkestein” o con prolungamento del periodo, in capo agli attuali titolari. Presenti in aula gli avvocati Francesco Vetró, Leonardo Maruotti (a difesa dell’imprenditore) e Federico Massa, a difesa dell’associazione FID – Federazione Imprese Demaniali. Non un cenno da parte dei giudici: la Corte potrebbe decidere nel merito oppure optare per il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia, su richiesta delle parti, o decidere di rimettere la questione alla Corte costituzionale, allungando ulteriormente i tempi. Il Presidente di Federazione Imprese Demaniali Salento, Mauro della Valle, auspica un percorso di stabilità imprenditoriale: «Non si può intervenire con una messa a bando senza un periodo di riforma del comparto demaniale marittimo, che in Italia si sa quanto potrebbe durare. Nel frattempo la politica inizi immediatamente un percorso di riforma e sopratutto riempia di contenuti la legge 145/2018, che a tutt’oggi è un contenitore vuoto e che continua a generare innumerevoli contenziosi. La federazione imprese demaniali è orgogliosa che la nostra sentenza sia stata scelta per discutere della problematica nell’adunanza del CdS e ci auguriamo che a breve si possa dare serenità a 30mila famiglie di Imprese Italiane, pioniere del Made in Italy».