Balneari, Capacchione (Sib) e Rustignoli (Fiba): “Il decreto sulle concessioni ci danneggia”

 

“Il provvedimento legislativo approvato, oggi, dal Parlamento sulle concessioni demaniali marittime vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della Direttiva Bolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte costituzionale con l’Ord. 161 del 7 ottobre scorso – affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA/Confesercenti.

“A ciò si aggiunga l’irrisorio valore dell’indennizzo previsto calcolato sugli investimenti degli ultimi cinque anni, segnato dal Covid e dell’incertezza sulla durata delle concessioni. Già domani è convocato il Consiglio direttivo nazionale per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le iniziative sindacali conseguenti. Registriamo, poi, con profondo rammarico, che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento non solo della categoria ma, anche e soprattutto, degli Enti concedenti (Regioni e Comuni) che esercitano le funzioni amministrative in materia”, aggiungono.

“Riteniamo che sia interesse di tutti, non solo dei balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, le quali da anni costituiscono un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo – proseguono -. Così come riteniamo sia interesse di tutti che questa questione non sia oggetto di strumentalizzazioni politiche ma di un serio e obbiettivo dibattito pubblico. È comunque certo che continueremo a batterci, con forza e determinazione, a tutela dei diritti riconosciuti, anche dal diritto europeo, degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari”.

“Nell’interesse non solo dei concessionari ma del Paese. Sconcerta, poi – conclude la nota congiunta – l’esclusione dalla Bolkestein solo dei circoli sportivi non anche di coloro che dalla concessione ricavano il reddito esclusivo per la propria famiglia”, concludono Capacchione e Rustignoli.

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Balneari, Croatti (M5S): “Governo consegna settore al caos”

“Dopo oltre due anni il governo toglie la testa dalla sabbia e all’interno del decreto Infrazioni decide finalmente di affrontare il tema delle concessioni demaniali. Qual è il risultato? Il governo Meloni e i partiti di destra riescono a tradire e ad abbandonare tutti: i cittadini, gli unici proprietari delle nostre spiagge; le piccole e micro imprese che si trovano senza tutela alcuna; i comuni italiani che lascia soli a gestire una partita complicatissima.

Una situazione paradigmatica del modo di intendere la politica della destra italiana, ossia lasciare soccombere i più deboli e far prevalere i più forti, i più furbi. È così su tutto: sanità, giustizia, scuola, economia, pensioni. Alla fine dei conti le uniche cose che questo esecutivo di destra, politicamente pavido e codardo, ha partorito sulle concessioni balneari è incertezza, frustrazione negli operatori, una proroga al 2027 che nessuno vuole e un decreto che manca di tutele che proteggano e valorizzino le piccole imprese balneari e impediscano offerte predatorie multiple di chi è economicamente più forte. Insomma una legge per le spiagge che è uguale alla legge della giungla. Altro che battere i pugni in Europa, abbiamo un governo e una maggioranza di Don Abbondio che lasciano il comparto nel caos con una proroga che alimenterà l’incertezza, bloccherà ancora qualunque investimento in competitività e sostenibilità e soprattutto, da veri vigliacchi, lasciano il cerino in mano ai comuni costieri che avranno il compito di fare quello che non ha fatto l’esecutivo: scrivere bandi che proteggano le peculiarità del nostro sistema balneare e le piccole e micro imprese di cui è composto.

In senato abbiamo presentato numerosi emendamenti che vanno proprio in questa direzione, essere dalla parte dei cittadini e delle piccole imprese. Ed è per questo che la destra italiana li ha bocciati tutti; patrioti a parole ma traditori nei fatti”. Così il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti nel suo intervento in aula durante la discussione sul decreto Infrazioni.