Confartigianato Imprese Demaniali sostiene l’emendamento sugli indennizzi

Confartigianato Imprese Demaniali sostiene l’emendamento promosso al DL Agricoltura sugli indennizzi agli operatori balneari. Esso non si pone in contrasto con le gare pubbliche, bensì intende introdurre dei ‘paracadute’ per gli attuali concessionari in vista delle inevitabili procedure selettive.

L’emendamento dà seguito agli impegni, recentemente assunti dal Governo con l’accoglimento dell’ordine del giorno al DL Coesione, a fornire una soluzione alle criticità sollevate dagli operatori del settore.

Nello specifico, si vorrebbe istituire l’obbligo, per gli eventuali concessionari subentranti, di corrispondere un indennizzo economico agli uscenti mediante l’inserimento dell’art 37-bis nel codice della navigazione che introdurrebbe modificazioni all’indennizzo del concessionario uscente per le concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo.

Laddove le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive siano riassegnate tramite procedure selettive, è riconosciuto al concessionario uscente un indennizzo a carico del concessionario subentrante in misura corrispondente al valore aziendale dell’impresa insistente sull’area oggetto della concessione calcolato secondo la norma UNI 11729:2018. Inoltre, risulta funzionale al perfezionamento della procedura della corresponsione dell’indennizzo, una riformulazione dell’art.49 c.n. (Devoluzione delle opere non amovibili e diritto di prelazione) secondo cui il titolare della concessione, prima della sua scadenza, può manifestare all’autorità competente un interesse alla prosecuzione dell’uso della medesima al netto del riconoscimento del valore aziendale. A seguito della procedura di selezione, qualora la concessione sia assegnata a soggetto diverso dal precedente concessionario, al concessionario uscente è riconosciuto l’indennizzo di cui all’articolo 37-bis.

Si sostiene pertanto il lavoro svolto dal Tavolo tecnico che ha stabilito la non scarsità della risorsa e l’individuazione di una mappatura delle aree disponibili per lo sviluppo di servizi turistici-ricreativi e sportivi e di quelle in cui attualmente già insistono servizi in concessione, indicando il dato nazionale e quello disaggregato a livello regionale, nonché le tipologie di mercato interessate, secondo criteri quantitativi e qualitativi che tengano conto della collocazione geografica, delle caratteristiche morfologiche, del valore commerciale e del pregio ambientale e paesaggistico in rapporto al bene pubblico oggetto di concessione.

Infine occorre permettere al titolare della concessione, prima della sua scadenza, di manifestare all’autorità competente un interesse alla prosecuzione dell’uso della medesima esprimendo una prelazione al netto del riconoscimento del valore dell’impresa insistente sul demanio e di una possibile rivalutazione aziendale. Nelle more delle procedure selettive è consentito quindi al concessionario che intenda concorrere per il rinnovo della concessione rivalutare i beni di impresa, inclusi gli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa.

Lega ripropone emendamento sui balneari al Senato

Si deciderà la prossima settimana sul destino dell’emendamento sulle concessioni balneari presentato dalla Lega al dl Agricoltura, in discussione in IX commissione al Senato. Anche se era stato accantonato nel corso dei lavori, il partito di via Bellerio ha rilanciato facendo sapere che non intende ritirarlo. Martedì la votazione in commissione. Dopodiché il decreto arriverà in Aula, probabilmente giovedì, dove è previsto che venga posta la questione di fiducia. L’emendamento è identico a quello che era già stata inserito nel dl Coesione e, poi, trasformato in un ordine del giorno che impegnava il governo ad adottare una mappatura e definire un processo di riordino del settore. In quel caso il Colle – si ricorda in ambienti parlamentari – si era espresso negativamente perché estraneo alla materia del decreto. Una valutazione che potrebbe rimanere valida anche per il dl Agricoltura. Anche se l’emendamento, a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo, segue l’articolo 12 del dl, che riguarda l'”istituzione del Dipartimento per le politiche del mare”. La proposta di modifica presentata dalla Lega prevede innanzitutto la mappatura delle aree disponibili per lo sviluppo di servizi turistici-ricreativi e sportivi e di quelle in cui ci sono servizi in concessione, “secondo criteri quantitativi e qualitativi che tengano conto della collocazione geografica, delle caratteristiche morfologiche, del valore commerciale e del pregio ambientale e paesaggistico in rapporto al bene pubblico oggetto di concessione”. Attraverso delle modifiche al Codice della navigazione, l’emendamento prevede poi indennizzi a favore dei concessionari uscenti che sarebbero a carico di quelli subentranti: “in misura corrispondente al valore aziendale dell’impresa insistente sull’area”, e la cui corresponsione è “condizione necessaria per il perfezionamento della procedura”. Viene inoltre assicurato un diritto di prelazione al titolare della concessione “a condizione che comunichi, entro 10 giorni dalla data di notifica della scelta dell’offerta, di essere soggetto alle condizioni dell’offerta più alta, al netto del riconoscimento del valore aziendale”. In attesa delle procedure selettive sarà possibile ottenere una rivalutazione dei beni di impresa, e in tal caso il 50% dell’imposta sostitutiva derivante dalle rivalutazioni sarà destinata “alle Regioni per attività di riqualificazione e valorizzazione ambientale del demanio marittimo, lacuale e fluviale libero da concessioni o inconcedibile”. Intanto i rappresentanti di categoria vanno in pressing. “Confidiamo in un percorso chiaro e in una approvazione rapida affinché il governo sia legittimato a negoziare con la Commissione Europea”, afferma il presidente di Federbalneari, Marco Maurelli. “E’ un provvedimento che fornisce diritti prioritari alle imprese del comparto e non viola alcuna regola europea”, aggiunge. Da Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, arriva invece un monito: “Dobbiamo uscire da questo stallo che dura da 15 anni”. E avverte: la prelazione “non è una proroga”. (ANSA).