Federbalneari Calabria: “La direzione regionale del demanio marittimo si sostituisce al Governo e vara la propria para-riforma. Il presidente Occhiuto intervenga subito”

Ha dell’incredibile la leggerezza interpretativa con la quale la direzione regionale della Regione Calabria con una propria direttiva stia cercando di influenzare i Comuni a disapplicare le proroghe al 2033 già rilasciate e sulle quali FEDERBALNEARI CALABRIA è intervenuta unitamente a FEDERBALNEARI ITALIA per ristabilire la normalità.

Troviamo surreale la determina emessa dal Dipartimento regionale Territorio e Tutela dell’Ambiente a firma dei sigg.ri Elvira Costantino e Gianfranco Comito, entrambi con funzioni dirigenziali apicali ed amministrative del demanio marittimo della Regione Calabria. Interpretazioni unilaterali e non suffragate da alcun atto statale nel merito della sentenza del Consiglio di Stato fornendo addirittura il percorso da seguire ai comuni della nostra Regione e comunicando la necessità di disapplicare addirittura gli atti amministrativi in essere e comunicando di mettere a bando le concessioni. Siamo all’ignoranza più recondita.

Non ci soffermiamo sulla determina di correzione che peggiora la situazione e conferma l’atto di indirizzo unico in Italia dell’apparato amministrativo della REGIONE CALABRIA che scrive a Comuni, associazioni, Agenzia del Demanio, Ministeri, ecc…
“Un comportamento dell’apparato amministrativo che getta in confusione anche l’intervento politico della REGIONE CALABRIA guidata dal Governatore Occhiuto – dichiara il presidente di Federbalneari Calabria Massimo Nucera – che sembra quasi relegato all’angolo da questi dirigenti un po’ sprovveduti diremmo noi e forse anche diversamente attenti. Occorre riflettere attentamente su questa situazione paradossale e ci aspettiamo che il Governatore prenda le distanze da questo modo di fare dell’era arcaica”.

Un comportamento questo che cela senza alcun dubbio la mancata conoscenza delle normali regole che guidano l’apparato statale e che deve prima riordinare la materia modificando l’attuale legge 145\2018 a seguito della sentenza in adunanza plenaria del Consiglio di Stato e pertanto occorre attendere l’uniformità amministrativa che deriverà dalla conferenza Stato – Regioni e che regolerà i comportamenti da tenere da parte delle regioni costiere italiane e poi avviare un percorso eventuale di disapplicazione dei titoli.

“Osserviamo inoltre con nostro profondo stupore – continua il presidente Massimo Nucera – anche il triste comportamento di qualche Sindaco come quello di Condofuri Tommaso Iaria che gioisce su questa farsa della direttiva regionale ponendosi lui stesso contro la categoria. Stigmatizziamo questi comportamenti anche ignoranti ed in contrasto con la categoria e ci poniamo noi di Federbalneari Calabria come sempre fronte unico a difesa della categoria in attesa del nostro Governatore che conosce bene il valore delle nostre imprese turistiche e gli sforzi che ogni anno fanno le migliaia di famiglie calabresi per offrire quello che si definisce come “prodotto turistico e dell’accoglienza del Mare della nostra splendida Regione Calabria.”

Maurelli, Federbalneari Sardegna: tutelare migliaia di famiglie balneari Sarde

“In Sardegna il 95% delle attività sul demanio sono a conduzione famigliare: famiglie che devono essere tutelate” questo è quanto ha affermato Claudio Maurelli, Presidente di Federbalneari Sardegna nel suo intervento agli stati generali dei concessionari demaniali della Sardegna, intitolati “Per la tutela del nostro futuro” e organizzati in maniera congiunta da FEDERBALEARI SARDEGA e da altre associazioni regionali di categoria sarde.
L’assemblea che si è svolta questa mattina al Palazzo dei congressi di Cagliari, è stata l’occasione per fare il punto della situazione in seguito alla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la proroga al 2033 delle concessioni demaniali marittime e imposto la riassegnazione tramite gare pubbliche entro il 31 dicembre 2023.

Vasta la partecipazione della politica nazionale che non ha fatto mancare il proprio apporto all’iniziativa.
“Le concessioni registrate ad oggi in Sardegna sono 1200, la cui grandezza media è di 600mq (più del 50% sono concessioni di 200mq, le restanti concessioni variano tra i 500mq e i 2000mq) mentre solo il 2% è composto da concessioni pertinenziali. È quindi evidente il danno che la sentenza del Consiglio di Stato ha arrecato non solo al comparto del turismo balneare ma a tutta l’economia regionale. Per questo è necessario lavorare da subito per tutelare e salvaguardare le imprese balneari sarde che devono continuare a svolgere la propria funzione sociale e turistico – culturale con dedizione ed a vantaggio della stessa Sardegna- ha spiegato Maurelli – Da sempre Federbalneari Italia propone l’avvio di un percorso di valorizzare attraverso la presentazione di progetti cantierabili da parte delle singole imprese su temi quali la transizione ecologica balneare, l’economia circolare con il riutilizzo delle risorse naturali e con interventi sull’ecosistema marino. Chiediamo alla politica nazionale di avviare la riforma di settore, passando attraverso una legge transitoria adeguata che la nostra giunta chiederà in modo condiviso con le altre rappresentanze di categoria al Governo, per dare modo al settore di riorganizzarsi e di dotarsi di un progetto turistico della Sardegna, anche in forma aggregata, con il pieno sostegno del Governo della Regione. Non serve ricordare di essere stati gli unici insieme alla REGIONE SARDEGNA a difendere i concessionari e le deleghe per il demanio marittimo le ha ancora la REGIONE a tutela delle imprese proprio grazie al nostro operato in solitaria ma efficace diremmo.”

Dall’Ufficio di Presidenza di FEDERBALNEARI ITALIA giunge un grande plauso ed una forte esortazione al presidente Claudio Maurelli affinchè si continui a lavorare al fianco della categoria con la Regione, dei Comuni e della stessa FEDERBALNEARI ITALIA per contribuire a dare corpo ad una riforma organica e seria del settore che riconosca il valore effettivo del tessuto imprenditoriale del turismo balneare italiano.
“Siamo rimasti sconcertati dalla portata di questa sentenza del Consiglio di Stato che è stata dichiarata come “politica” poiché usurpa il ruolo del Parlamento in quanto abroga 10 anni di legge senza passare dal Parlamento; il canone a base d’asta poi che apre a scenari inverosimili, i giudicati favorevoli annullati e gli effetti della norma rimandati al 2023.
Occorre rispettare il ruolo della Regione e dei comuni poiché vi è un concreto rischio di commissariare la pianificazione del demanio con il concreto rischio di bypassare le nostre imprese turistiche e questo Federbalneari Italia non lo consentirà.” ha concluso Maurelli