“Percorreremo tutte le strade legali possibili sino al 2023”
“Sicuramente l’unica cosa che l’Italia non si può permettere di fare è svendere le sue spiagge e il suoi mare e il sacrificio di migliaia di imprenditori: la sentenza del Consiglio di Stato grida vendetta al mondo e non mi rassegno, non mi adeguo e non mi abbatto”.
Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, in collegamento con la Fiera di Cagliari per gli stati generali dei balneari in Sardegna, un appuntamento per fare il punto dopo la decisione dei giudici amministrativi di secondo grado che hanno stabilito la proroga delle concessioni sino a dicembre 2023 e per gli affidamenti dei servizi in spiaggia dall’1 gennaio 2024, senza ulteriori slittamenti.
“Anche ieri abbiamo ragionato come muoverci e questa mattina ho sentito il sottosegretario Centinaio – ha aggiunto – e c’è la possibilità di intervenire e percorreremo tutte le possibilità legalmente perseguibili entro il 2023 e anche prima. Prendiamo la sentenza per quello che ci da, ossia ossigeno sino a 2023”. (Ansa)
Andrea Gazzentini, titolare della Gama Beach snc di Viareggio, ha indirizzato oggi una missiva a nome di tutti fornitori di attrezzature balneari della Toscana, al Presidente della Regione Giani in merito alla situazione venutasi a creare dopo che è stata resa nota la sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
La riduzione della proroga a soli due anni mette infatti in grave pericolo anche i fornitori e le piccole aziende familiari che ruotano intorno ad essi. “Le disdette per gli ordinativi già effettuati sono subito arrivate” afferma Andrea Gazzentini, “considerato che con un orizzonte temporale così breve nessun concessionario intende porre in essere investimenti per la propria azienda”. Nei vari gruppi whatsapp dove sono presenti balneari di ogni regione i messaggi inerenti alle disdette sono moltissimi. Scrive Daniele “ho bloccato l’impresa edile che doveva montare l’impianto fotovoltaico e la pergotenda per un importo di 100.000 euro”. Alessandro scrive “ho chiamato il giorno dopo la sentenza il mio fornitore al quale avevo chiesto la sostituzione di ombrelloni e lettini per un valore di 65.000 euro”. Basta questo per capire quale potrebbe essere l’entità del mancato fatturato nei prossimi anni ma non solo, le ditte saranno costrette a tagliare i posti di lavoro che fino ad oggi erano impiegati nel magazzinaggio, il montaggio, lo smontaggio, la riparazione e la consegna delle attrezzature atte all’attività balneare, ai quali si deve aggiungere tutto l’indotto e i mancati redditi con conseguente riduzione di entrate statali e comunali.
Non dimentichiamo i fornitori di materiale alberghiero, per bar e ristoranti, i fornitori di caffè, di prodotti alimentari etc etc.
Prosegue Gazzentini “Pensiamo che chi ha concepito ed emesso la sentenza abbia già a fronte considerato la ricaduta economica non solo sui balneari ma su tutto quello che concerne l’attività balneare nel suo complesso e sottolineiamo e crediamo che chỉ subentrerà eventualmente si rivolgerà a mercati di loro fiducia e presumibilmente ne verrà compromesso il Made in Italy che fino ad oggi è stato per la maggioranza usato e ne resteranno esclusi chi produce, chi monta e chi distribuisce”.
Conclude Gazzentini “chiediamo perciò che ci venga dato un segno di rassicurazione per il mantenimento ed il prosieguo delle nostre aziende familiari altrimenti destinate ad una fine non certa anche visto che abbiamo centinaia di migliaia di euro di materiale da montare e smaltire nei nostri magazzini e davanti due e più anni di buio totale perchè non pensiamo certo che i balneari nell’incertezza di andarsene tra due anni intraprendano altri investimenti..anzi stanno provvedendo ad annullare quelli già previsti”.
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