Tar di Lecce: Concessione “punto di ormeggio” subordinata a un’apposita procedura concorsuale

Il rilascio da parte di un Comune della concessione per la realizzazione di un «punto di ormeggio» nell’ambito delle strutture dedicate alla nautica da diporto è subordinato all’esperimento di un’apposita procedura concorsuale.

Il principio di diritto a tutela della concorrenza è stato affermato dal TAR Lecce, che, con una sentenza pubblicata in questi giorni, condividendo le tesi difensive svolte dall’avvocato Antonio Quinto nell’interesse del Comune di Porto Cesareo, ha rigettato il ricorso proposto da un operatore che richiedeva la concessione in via diretta distinguendo le opere portuali rispetto alle concessioni per gli stabilimenti balneari.

Com’è stato  eccepito dall’Amministrazione Comunale  «la previsione di ordinarie dinamiche concorsuali ai fini del rilascio delle nuove concessioni è in linea con la normativa statale e comunitaria in materia di concorrenza, che richiede l’esperimento di una procedura di selezione aperta, pubblica e trasparente tra gli operatori economici».

Come dedotto in giudizio dall’ avvocato Quinto è fondamentale l’insegnamento della Corte Costituzionale, secondo cui in materia di concessioni demaniali marittime occorre verificare se le disposizioni regionali nella specifica materia abbiano invaso, derogandola, la competenza esclusiva statale in materia di tutela della concorrenza. Così non è nella Regione Puglia atteso che l’art. 8 della l.r. n. 17 del 2015 prescrive, correttamente, il ricorso a procedure di evidenza pubblica. Il mancato ricorso a procedure di selezione aperta, pubblica e trasparente tra gli operatori economici interessati determina, dunque, un ostacolo all’ingresso di nuovi soggetti al mercato in applicazione peraltro dell’art. 117 Cost. e dei principi di derivazione europea.

La sentenza in argomento – ha commentato l’ avvocato Quinto – si inserisce nel dibattito in corso anche sulla legittimità delle proroghe delle concessioni demaniali in essere. La cd. proroga si risolve infatti in un rinnovo di affidamento di concessioni, che, come affermato dal Diritto europeo, non può sottrarsi al rispetto della concorrenza attraverso procedure concorsuali.

Green Pass obbligatorio per i dipendenti, Fipe-Confcommercio: “Siamo favorevoli, ma servono regole chiare e tempo per organizzarsi”

Sull’ipotesi di introduzione dell’obbligo di carta verde per i dipendenti dei pubblici esercizi a partire dalle prossime settimane

Green Pass obbligatorio per i dipendenti, Fipe-Confcommercio: “Siamo favorevoli, ma servono regole chiare e tempo per organizzarsi.La nostra federazione è da sempre dalla parte di chi ritiene che dalla pandemia si esce con la vaccinazione. Dunque, a favore del Green Pass anche per i lavoratori delle proprie imprese. A patto, però, che questa non sia una scorciatoia per non affrontare il tema dell’uso estensivo del Green Pass a tutto il mondo del lavoro e che si chiariscano alcuni punti fondamentali“.

“In primis bisogna riflettere sui tempi di introduzione di tale misura per dare un preavviso congruo e consentire a chi sceglie di vaccinarsi di poterlo fare in coerenza ai protocolli sanitari e alla pianificazione della campagna vaccinale. Un provvedimento senza programmazione metterebbe in grande difficoltà sia i lavoratori che le imprese. Altro punto fondamentale riguarda il rapporto con quei dipendenti che decideranno liberamente di non dotarsi del Green Pass. Quali saranno le responsabilità e gli obblighi del datore di lavoro? Su questo è necessario un quadro normativo chiaro. La priorità è mettere gli imprenditori nelle condizioni di gestire eventuali criticità senza alcun onere oltre quello, già di per sé assai pesante, di non poter utilizzare una parte del personale”. Questo il commento di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, sull’ipotesi di introduzione dell’obbligo di carta verde per i dipendenti dei pubblici esercizi a partire dalle prossime settimane.

La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, è l’associazione leader nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, nel quale operano più di 300 mila aziende. FIPE rappresenta e assiste bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, discoteche, stabilimenti balneari ma anche aziende di ristorazione collettiva, grandi catene di ristorazione multilocalizzata, società emettitrici di buoni pasto, sale gioco, buffet di stazione, aziende di catering e banqueting. Conta oltre 1 milione di addetti ed un valore aggiunto di 46 miliardi di euro.

FIPE si propone come aggregatore del tessuto imprenditoriale del turismo e, in particolare, della ristorazione e dell’intrattenimento in Italia nelle sue più varie forme. Il principale obiettivo è la diffusione della conoscenza dell’attività dei propri associati, il ruolo preminente che essi rivestono nella creazione del PIL del nostro Paese, la difesa del Made in Italy tipica del settore e la capillarità della presenza in tutto il territorio nazionale. FIPE si fa portavoce delle istanze degli imprenditori e le rappresenta presso le Istituzioni: audizioni presso le Commissioni parlamentari, interventi nei gruppi di lavoro delle Agenzie governative e dei ministeri, partecipazione ai tavoli di confronto ministeriali, supporto alle Associazioni nazionali e alle singole aziende. Obiettivo di FIPE è rendere strutturale e consolidare nel lungo periodo le relazioni con i suoi associati e con il Governo, proponendosi come trait d’union tra questi due fondamentali stakeholders.


FIPE è membro di CONFCOMMERCIO – Imprese per l’Italia, principale organizzazione del settore terziario ed è parte di Confturismo dove rappresenta insieme ad altre associazioni il settore del turismo. A livello internazionale è parte importante di Hotrec, associazione europea dei Ristoranti, Bar, Caffè e Alberghi. FIPE è anche promotrice e firmataria del primo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti da aziende dei settori pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale e turismo, stipulato nel febbraio del 2018 con le OO.SS. italiane maggiormente rappresentative.