Federbalneari Sardegna: Non è il momento di rubare poltrone in Regione

“Non è il momento di pensare a prendere poltrone” dice il Presidente di Federbalneari Sardegna Claudio Maurelli. Visto il grave momento che stanno passando più di 1000 famiglie sarde, siamo riusciti con grande responsabilità, ad unirci con le sigle sindacali Regionali che ringraziamo ed in Regione c’è chi pensa alle poltrone degli Assessorati? Mi domando se questi politici, cosi interessati ad avere Assessorati Importanti in Regione, sappiano la responsabilità che si stanno andando ad assumere
con un gesto del genere, in un momento cosi difficile per le famiglie. Chiedo a nome delle famiglie che rappresento, di fermare subito questo “gioco di palazzo” che peraltro, tra i tanti Assessorati, coinvolge anche l’attuale Assessore agli Enti Locali, Quirico Sanna che tutti sanno essersi speso moltissimo per la causa Balneare, talvolta anche contro la propria visione politica per il bene comune. Vicinanza all’Assessore.

Ancor più assurdo è che questo “gioco di poltrone” stia avvenendo dall’interno dello stesso Partito Sardo Azione, con il tentativo, a quanto pare, di sostituire un Dirigente del partito con un altro Dirigente del medesimo partito. Auspichiamo un repentino Stop di questi esperti delle strategie politiche, se non volete farlo per Federbalneari Sardegna, fatelo per il futuro di 1000 famiglie sarde.

Balneari, Concessioni: Appello unitario dei sindacati per avviare riforma

Richiesta congiunta inviata da Sib, Cna, Fiba, Federbaleneari e Confartigianato Imprese Demaniali a parlamento e governo

“Le imprese balneari sollecitano Governo e Parlamento ad avviare un confronto per definire in tempi rapidi una riforma del demanio individuando il giusto equilibrio tra i principi della concorrenza e la doverosa tutela degli attuali concessionari”.
E’ quanto chiedono in una nota congiunta le sigle maggiormente rappresentative del settore balneare Sib Confcommercio, Fiba Confesercenti, CNA Balneari, Imprese Demaniali Confartigianato e Federbalneari Italia dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha stabilito che le concessioni balneari devono essere riassegnate entro due anni attraverso evidenze pubbliche.

“Occorre scongiurare – prosegue la nota – un pesante impatto sociale ed economico su 30mila imprese balneari italiane, sul loro indotto e sull’ecosistema turistico costiero, che rischiano di essere messe in liquidazione dopo la difficile ripartenza a
causa della pandemia e aver realizzatorilevanti investimenti ancora da ammortizzare per continuare ad assicurare un’offerta di servizi turistici balneari di alta qualità, capace di attirare clienti e turisti nazionali e internazionali”.