CONCESSIONI BALNEARI: GARANTE “NO PROROGA ABRUZZO”. SOSPIRI, “ASSURDO, C’E’ LEGGE NAZIONALE”

Comunicato Presidente del Consiglio regionale Sospiri su segnalazione del Garante della Concorrenza su legge proroga concessioni balneari

“Trovo assolutamente vergognosa la segnalazione inviata dall’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato contro la proroga delle concessioni balneari della costa abruzzese fino al 31 dicembre del 2033 decisa dalla Regione Abruzzo, una proroga che rispetta una legge nazionale, la 145 del 2018, che di fatto l’Autorità ci chiede di non applicare. Ovviamente, esprimendo il nostro pieno dissenso nei confronti di una posizione pregiudiziale ingiustificabile, la Regione Abruzzo annuncia che manterrà la schiena dritta, pronti a difendere il nostro operato amministrativo e soprattutto il nostro territorio e i nostri imprenditori, e ci costituiremo in tutte le eventuali sedi per ribadire la bontà del provvedimento stesso, coinvolgendo tutte le Istituzioni nazionali per aprire una vertenza contro il Garante”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri commentando l’iniziativa assunta dall’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato.
“La segnalazione firmata dal Presidente dell’Autorità Roberto Rustichelli è semplicemente inaccettabile e contraria a quelle politiche di tutela del territorio e delle sue risorse, umane e strutturali, che è doverosa oggi più che mai, dopo quella crisi economica spaventosa che ha travolto il nostro sistema produttivo in seguito alla pandemia – ha ribadito il Presidente Sospiri -. In sostanza l’Autorità Garante ha indirizzato alla Regione Abruzzo, attraverso il Presidente Marsilio, una segnalazione di messa in mora contestando la proroga delle concessioni balneari della nostra costa sino a fine 2033, impedendo la loro messa a bando, una norma che in realtà tutela l’immenso patrimonio esperienziale e infrastrutturale che oggi rendono quelle concessioni un bene di inestimabile valore per il nostro turismo e per l’intero indotto che ruota attorno a quel sistema, in termini di indici occupazionali e di capacità professionali, oltre che di potenzialità di investimento. In sostanza l’Autorità concede alla Regione 30 giorni di tempo per comunicare le determinazioni assunte in riferimento alla segnalazione, eventualmente prevedendo le modifiche al provvedimento di proroga adottato che, a suo giudizio, determinerebbe una distorsione concorrenziale in quanto causerebbe una ‘restrizione ingiustificata alle libertà di stabilimento e alla libera prestazione di servizio, contrastando la Direttiva 123 del 2006 della Comunità Europea’, tentando dunque di imporre l’avvio di una procedura concorsuale. In modo paradossale però l’Autorità pretende dalla Regione Abruzzo di non rispettare una legge dello Stato Italiano, la 145 del 2018, pretesa che riteniamo inconcepibile e non condivisibile. Ciò significa – ha ribadito il Presidente Sospiri – che siamo pronti ad alzare le barricate contro qualunque azione l’Autorità Garante della Concorrenza intenderà adottare, la Regione Abruzzo non retrocede di un passo, la norma è legittima, rispettosa della legge italiana, perfettamente in linea con la politica che caratterizza il nostro lavoro amministrativo e legislativo e siamo decisi a difenderci in tutte le sedi”.

La regione Basilicata con degli Escamotage, non estende le concessioni demaniali marittime regionali al 2033 come previsto dalla legge statale

La denuncia Pasquale Faraco, presidente regionale della FID Basilicata Federazione Imprese Demaniali.
«Nonostante le disposizioni statali sul differimento dei titoli al 31 dicembre 2033 delle concessioni balneari –
spiega Faraco – la Regione non ha provveduto al rilascio dei titoli.

Rimango allibito e senza parole, dopo oltre due anni di impegni e promesse prese dall’amministrazione regionale e dall’assessore al ramo Donatella Merra, e ricordo quando in un incontro nel 2020, tra assessori, consiglieri regionali e balneari, l’assessore Cupparo disse «Signori, io nella vita quando dico tre è tre, io se non era tre non ero qua, se so venuti un’intera giunta a dire non vi preoccupate» ed ad oggi addirittura si sono inventati con la scusa delle norme comunitarie (bolkstein) un escamotage, in primis abrogando l’articolo 28 della legge regionale che consentiva alle attuali concessionari demaniali di mantenere le strutture degli stabilimenti dove attualmente ubicati, montati per l’intero anno e fino all’approvazione del piano dei lidi, poi in questo periodo con varie delibere e leggi regionali andando contro le prerogative della legge nazionale 145/2018 per l’estensione delle concessioni demaniali marittime al 2033, estensione di anni 15 a decorrere del 1 gennaio 2019, addirittura nell’ultima deliberazione regionale di questo agosto andando a modificare l’articolo 8 della legge regionale 2020, citando solo le strutture ricettive prospicienti al mare, così andando a favorire citate strutture in modo da poter ottenere una concessione di spiaggia, il tutto a nostro discapito! «Non ci sono veramente parole per descrivere quanto sta succedendo in Basilicata sulle concessioni demaniali marittime: ad oggi gli operatori balneari lucani non hanno la possibilità di programmare investimenti né di accesso al credito».
«I Comuni delle regioni confinanti con la Basilicata, ma anche nell’intera penisola dell’italia hanno già recepito e applicato, da molto tempo, il rilascio dei titoli di differimento delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2033, come previsto dalla legge nazionale 145/2018 all’articolo 1 comma 682 e seguenti», sottolinea Faraco. «È il caso di Crotone, Cassano Ionio, Belvedere Marittimo, Scalea, Cirò Marina, Trebisacce, Rocca Imperiale, Castellaneta, Palagiano, Lizzano, Bari, Barletta, Capaccio-Paestum e molti altri». «Tutto ciò è inaccettabile», tuona il presidente di Fid Basilicata. «Dopo due stagioni turistiche contrassegnate dalle incertezze per l’emergenza da pandemia da covid-19, gli operatori balneari dovrebbero essere impegnati a programmare la prossima stagione balneare e alla manutenzione delle strutture e delle attrezzature, ma tale impegno ad oggi risulta insostenibile, a causa della presa di posizione dell’amministrazione della Regione Basilicata e dei dirigenti e funzionari dell’ufficio demanio marittimo regionale di Matera, che pregiudica le prossime stagioni balneari a vantaggio dei Comuni delle regioni confinanti con la Basilicata».
Ed rimango ancora più amareggiato e deluso, che nessuna istituzione abbia alzato l’occhio, solo nelle repubbliche anarchiche e nelle dittature, queste cose possono succedere, in una repubblica democratica le leggi in vigore si rispettano e vanno applicate, e poi quando inneggiate alla legalità andando a citare persone che hanno perso la vita per il rispetto della legalità e della leggi, rimango senza parole!!