Itb Italia incontra Fratelli D’Italia. Il resoconto di Giuseppe Ricci

L’incontro di una settimana fa con una delegazione di Fratelli d’Italia, con il PD Regionale Marche presso la Regione Marche e il futuro incontro con Forza Italia, rientrano in una serie di contatti che ITB sta tenendo con tutti i partiti italiani al fine di spingerli a raggiungere a un’ intesa per la soluzione del drammatico problema dell’ applicazione della Direttiva Bolkestein, problema
ancora più complicato ed aggravato dalla poco opportuna sentenza del Consiglio di Stato sul tema della futura messa a gara delle concessioni.

 Contatti che proseguiranno nei prossimi giorni anche con Forza Italia nel tentativo do risolvere quello che – per chi lavora sulle spiagge – è la drammatica applicazione, sic et sempliciter, della direttiva Bolkestein… Sembra quasi che per l’ annoso problema dell’ applicazione della Direttiva Bolkestein non ci sia altra soluzione che uno scontro frontale fra le leggi europee e la situazione attuale: ma non è vero! Come sostiene il Presidente ITB, Giuseppe Ricci si possono mettere in gioco soluzioni diverse che rispettino l'interesse comune e le giuste aspettative dei balneari.

A giudizio dell’ ITB Italia le soluzioni che la stessa ITB ha prospettato e intende ancora prospettare nei prossimi incontri sono:

1. procedere con la sdemanializzazione delle aree dove insistono le nostre strutture, previo il pagamento di un riscatto pari al valore delle aree delle strutture acquisite ne tempo dallo Stato (le pertinenze)

2. dare alternative imprenditoriali al lavoro agli attuali conduttori e famigliari impegnati nella gestione dell'attività agli attuali concessionari che si vedranno, altrimenti, estromessi dai propri stabilimenti balneari. Ciò quale ricompensa per gli investimenti fatti finora e per garantire a loro e alle loro famiglie un futuro di lavoro sicuro.

3. togliere i vincoli dei piani si spiaggia e dare la possibilità di investimenti sulle aree sdemanializzate e, sopratutto, trasformare le concessioni in autorizzazioni

Nell’ incontro con gli esponenti di Fratelli d'Italia è stato sottolineato, inoltre, come oggi Magistratura e Governo hanno espresso, sul tema, opinioni diverse e contraddittorie fra loro per il prolungamento al 2033 dell’ attuale sistema di concessioni… Tutto ciò indica come in parlamento non ci sia ancora una reale sensibilità, nè un progetto preciso di sviluppo del turismo balneare, per cui noi balneari,se uniti davvero, si vince!
Fratelli d’ Italia, da parte sua ha assicurato il suo impegno in favore della categoria dei balneatori e dei lavoratori impegnati nel turismo balneare.

Si spera che, nei prossimi incontri con Forza Italia ed altre organizzazioni politiche e sindacali ci possa ottenere anche da loro e dalle altre forze politiche un forte appoggio per la difesa di un patrimonio turistico che tante nazioni ci invidiano… e cui i nostri padri, i nostri antenati hanno creduto, facendo crescere e sviluppare questo settore a proprie spese, con tanti sforzi e infiniti sacrifici di tempo, fatiche e denaro! Il tutto facendo crescere e sviluppare – a proprie spese – un settore turistico ,
diventato ne tempo un asset speciale per l’ Italia e, soprattutto, facendo fronte a leggi, leggine, piani regolatori.. dello Stato, delle Regioni, dei Comuni.., sempre diversi per far crescere l'offerta turistica e fornire servizi innovativi!

E tutto questo investendo i propri soldi che spesso neanche avevamo, ma sempre disponibili per nuovi investimenti e che, in caso di uscita dal settore, dovranno essere sicuramente risarciti! Come si vede dalle nostre proposte, di via d'uscita ce ne sono, ma bisogna far presto, perchè il nostro famoso turismo balneare non può morire così, ucciso da una sorda e cieca burocrazia !!!!

Antonio Capacchione (Sib): Sbatti il mostro in prima pagina

“Quando l’ironia è a servizio dei potenti contro i lavoratori”

E’ a tutti evidente che è in corso una campagna mediatica contro i balneari italiani accusati di pagare poco allo Stato e di guadagnare tantissimo. Si stanno utilizzando dati diffusi da Legambiente che sono fuorvianti e falsi e sui quali ci riserviamo ogni azione anche in sede giudiziaria.
In questa campagna di stampa calunniosa che solletica furbescamente l’odio e l’invidia sociale si è accodato da ultimo Crozza che nella scorsa puntata del suo spettacolo ha ironizzato sui presunti canoni bassi; la cementificazione della costa e l’assenza di spiagge libere. Ha riferito del canone e delle tariffe di un albergo superlusso della Sardegna dotato di servizio di spiaggia; parlato di un bagno in cemento della sua Genova; mostrato l’immagine di una spiaggia densamente attrezzata con ombrelloni e lettini per concludere con la solita macchietta di Briatore.
Al di là dei dati sbagliati forniti (il canone minimo non può essere inferiore a 2500,00 euro; il gettito complessivo di 108,milioni non contiene quello pagato alle Regioni a statuto speciale né le addizionali anche del 100% in più versato alle Regioni e ai Comuni) sono i balneari che chiedono una revisione dei criteri di determinazione dei canoni perché ingiusti: c’è chi paga tantissimo e chi pochissimo.
La cementificazione della costa riguarda la realizzazione di lottizzazioni abitative e villaggi turistici piuttosto che i chioschetti dei balneari. Il 60 per cento del demanio (il 91 per cento in Puglia; i dati sono quelli ufficiali della Regione) è privo di concessioni balneari e la presunta carenza di spiagge libere deriva dalla impossibilità della loro fruizione per la retrostante proprietà privata. Su questo è’ doveroso discutere e confrontarsi con serietà sulla base di dati corretti evitando generalizzazioni infamanti e arbitrarie.
I canoni non sono bassi per tutti i concessionari (ci sono canoni demaniali in molti casi per decine e centinaia di migliaia di euro) così come le tariffe non sono alte dappertutto (generalmente non superano 15,00/20,00 euro giornalieri per una postazione completa). E’ profondamente ingiusto aver descritto i balneari italiani come nababbi, evasori e cementificatori. Aver dato il volto di Briatore alle decine di migliaia di onesti lavoratori prima ancora che sbagliato è profondamente offensivo.
Prima di abbandonarsi a queste accuse infamanti avrebbe dovuto far riflettere Crozza e i suoi autori la circostanza che il primo a scagliarsi contro i balneari lo scorso 23 settembre scorso sia stato Bonomi – il capo degli industriali italiani – e che la “punta di diamante” di questa vergognosa campagna di stampa sia, da mesi, il quotidiano della Confindustria. Potrebbe essere istruttivo per Crozza vedere, se non l’ha visto o se lo ha dimenticato, il bel film degli anni settanta “Sbatti il mostro in prima pagina” di Marco Bellocchio con il grande e indimenticabile Gian Maria Volontè.
Si potrebbe ironizzare osservando: Legambiente e Confindustria uniti nella lotta! Ma il tentativo in atto di espellere migliaia di famiglie dal settore privandole del loro lavoro e delle loro aziende è troppo serio e grave per riderci sopra.
In questo caso Crozza non ha fatto ridere ma semplicemente piangere nel vedere come sia facile diventare, si sarebbe detto una volta dalle mie parti, non tanto il “compagno che sbaglia” ma semplicemente il “servo sciocco dei padroni”!