Spiagge, l’assessore Berrino rincara: “Riduzione distanze proposta a maggio, ora ne paghiamo le conseguenze”

Mancano posti in spiaggia, disdette negli alberghi: “Concordo con il direttore Scrivano (Upa), si doveva intervenire prima con una deroga al protocollo”

“Avevo già proposto a maggio la necessità di una riduzione della distanza tra gli ombrelloni per assicurare maggiori spazi e presenze sulle nostre spiagge, il ministro Massimo Garavaglia aveva dato il suo ok ma poi non si è fatto più nulla: ora ne paghiamo le conseguenze, ovvero mancanza di posti negli stabilimenti balneari e disdette negli alberghi”.

Lo afferma l’assessore regionale al turismo Gianni Berrino, che rilancia la presa di posizione del direttore dell’Upa Savona, Carlo Scrivano, e le forti preoccupazioni della categoria in particolare per il mese di agosto, sul quale le strutture ricettive puntavano ad un tutto esaurito nell’estate del rilancio e della ripartenza.

“Ridurre il distanziamento minimo previsto tra gli ombrelloni, a oggi fissato in 10 metri quadri a ombrellone sia per gli stabilimenti balneari sia per le piscine, era un passaggio essenziale per il turismo balneare ligure, considerando la necessità di incrementare gli spazi di balneazione nei nostri litorali” aggiunge ancora l’assessore regionale.

“La riduzione dei distanziamenti era possibile, senza inficiare il livello di sicurezza di spiagge o piscine”.

“La richiesta formale, proposta poi in Conferenza delle Regioni, è rimasta, però, lettera morta, purtroppo…”.

“Come Regione Liguria non possiamo fare altro che rinnovare il pressing sul governo, tuttavia ormai i tempi e gli aspetti organizzativi non giocano certo a favore della proposta: servirebbe una deroga normativa rispetto al protocollo, un provvedimento che poteva e doveva essere portato avanti prima per evitare certe criticità che infatti si stanno verificando e che mettono a rischio le opportunità di presenze e arrivi negli alberghi e nelle nostre strutture ricettive” conclude Berrino.

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Spiagge – Bolla (Base Balneare) bene la richiesta di Pilati (Federalberghi) e Scrivano (UPA) di diminuire le distanze tra ombrelloni

Leggo con piacere i comunicati di oggi circa la richiesta di riduzione delle distanze tra le  postazioni in spiaggia da 10 metri a 9 metri. Sono contenta che entrambi i Presidenti abbiano richiesto questa diminuzione, evidenziando finalmente la grande importanza del settore balneare per le vacanze degli italiani e per la categoria degli albergatori. 
È vero – tiene a precisare la Bolla – a causa delle distanze aumentate tra ombrellone e ombrellone, molte strutture stanno registrando prima del tempo  il sold out con conseguenti disdette delle prenotazioni anche negli hotel. “Ma questo non avviene solo per il mese di agosto – spiegano da Base Balneare – ma anche nei fine settimana, colpendo duramente anche i giornalieri che ci scelgono ed eroicamente decidono di scendere in Liguria. Fare ore e ore di coda per poi non trovare posto servirà ad allontanare sempre di più i turisti dalla nostra Regione quando ripartiranno i viaggi all’estero. 
Bisogna anche pensare alla conformazione della nostra regione e pensare che molti stabilimenti (spesso di piccolissime dimensioni) sono in ginocchio per l’osservazione dei 10 metri quadrati a postazione e questo appello, anche se tardivo e’ comunque apprezzato, soprattutto perché si vedono assembramenti ovunque, e le distanze al chiuso sono di un metro mentre per noi all’aperto rimangono tre metri tra ombrellone e ombrellone