La sentenza del Tar di Lecce da più forza alle ragioni dei balneari

“Inammissibile il ricorso perché gli atti dei comuni sono meramente ricognitivi e di presa d’atto della proroga
automatica ex lege.”

Il Tar di Lecce con la sentenza del 29 giugno 2021 nr. 589/2021 ha rigettato il ricorso dell’Antitrust che chiedeva di non applicare la legge nr. 145/2018 e di effettuare la messa a gara delle porzioni di demanio marittimo oggetto di vigenti concessioni demaniali marittime.
Il nostro Sindacato è intervenuto in questo processo a sostegno del Comune di Manduria (TA) che ha applicato la legge nr. 145/2018 e a maggior supporto dei balneari interessati abbiamo deciso anche di partecipare personalmente all’udienza di discussione insieme agli altri avvocati del collegio difensivo.
Con questa sentenza il TAR di Lecce ha rigettato il ricorso dell’Antitrust in quanto, fra l’altro, gli atti del Comune sono ”meramente ricognitivi della proroga disposta in via automatica dal legislatore”.
Il Tar salentino ha quindi sottolineato che la contestazione della legge 145/2018 avrebbe dovuto comportare la sollevazione da parte dell’Antitrust ricorrente della questione di costituzionalità della norma cosa che, al contrario, non ha fatto.
A ciò si aggiungano la ricchezza dele motivazioni nel merito sulla non applicabilità diretta della cd direttiva servizi e l’assenza di circostanze fattuali relative alla scarsità di risorsa e all’interesse transfrontaliero.
Significativo anche la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio.
Siamo, pertanto, soddisfatti di questa importante sentenza che che rafforza la decisione che abbiamo assunto di intervenire come Sindacato rappresentativo del settore in tutte le controversie giudiziarie riguardanti i balneari nonché di partecipare personalmente alle relative udienze al fine di rendere ancor più evidente l’interesse dell’intera categoria di difendere questo importante comparto dell’economia nazionale. In tale ottica siamo già intervenuti negli altri procedimenti giudiziari (dalla Toscana alla Puglia; dalla Campania al Lazio) e stiamo continuando a farlo ovunque sia necessario a tutela dei balneari italiani.
Non ci sfugge che altri TAR come quello di Firenze hanno deciso in maniera differente tanto da indurre il Presidente del Consiglio di Stato ad assegnare la questione all’Adunanza plenaria di questo organo giurisdizionale al fine di superare questi contrasti.
Ma proprio questa decisione del Presidente del Consiglio di Stato conferma che la “partita giudiziaria” è ancora aperta.
Ecco perché la nostra azione sindacale si sta esplicando anche sul “fronte giudiziario” oltre che con la mai interrotta e sempre intensa interlocuzione con il Parlamento e il Governo per riforma della materia al fine di dare finalmente certezza al settore.
A tal fine sono utili e assolutamente da non sottovalutare tutte le iniziative dirette ad evidenziare il ruolo e la funzione di servizio e sociale che ha sempre svolto la balneazione attrezzata italiana, preziosa espressione del nostro Made in Italy.

Bolkestein: Adinolfi (Lega), TAR dice sì a proroga concessioni balneari

“Per la prima volta in Italia un tribunale dà ragione ai balneari e blocca la direttiva Bolkestein. Il Tar della Puglia ha infatti rigettato il ricorso dell’antitrust presentato contro il comune di Manduria che aveva rinnovato le concessioni balneari. Nella sentenza si legge infatti che la direttiva Bolkestein non può qualificarsi come self-executing in quanto non possiede i requisiti oggettivi dell’auto-esecutività. Per questo motivo, in assenza di una normativa nazionale di attuazione, la direttiva europea non può essere immediatamente applicabile. Un passo fondamentale che conferma che, ad oggi, la direttiva europea non può essere applicata nel nostro Paese. Fino a quando quindi non vi sarà una norma nazionale che regolamenterà la materia in questione, le concessioni balneari potranno essere rinnovate. Ma c’è di più: la stessa Corte ricorda come la natura self executing della direttiva Bolkestein risulta chiaramente esclusa dall’art. 12 della direttiva stessa che prevede anzi rilevanti spazi di discrezionalità riservati allo Stato nazionale in sede di attuazione. E’ ora quindi di riprendere in mano la soluzione proposta dall’allora ministro Centinaio che proroga le concessioni marittimo-demaniali al 2033”.

Lo dichiara Matteo Adinolfi eurodeputato della Lega, commentando la sentenza di oggi del Tar della Puglia.