Il Comune di Brindisi proroga le concessioni al 2033. Esultano i balneari.

Dopo un lungo iter arriva da Brindisi la più bella notizia per i balneari, il comune con atto di indirizzo di giunta ha prorogato le concessioni al 2033.
Una decisione che fa esultare i balneari e soprattutto Mauro Della Valle, presidente della Federazione Imprese Demaniali Salento e Puglia che specifica: “Il sindaco ha ascoltato le nostre ragioni. Siamo molto soddisfatti, senza quella delibera di giunta le concessioni rischiavano di decadere alla fine dell’anno di fatto cancellando buona parte degli stabilimenti balneari brindisini”. Continua Della Valle “abbiamo atteso silenziosamente e rispettosamente gli esiti delle conferenze dei servizi che il sindaco, o meglio il dirigente ha voluto organizzare perchè, a suo modo di vedere, era un modo per affrontare con maggiore prudenza la concessione della proroga”.
La legge prevede che le concessioni siano prorogate automaticamente al 2033 mentre il comune aveva legato la proroga al rispetto di alcuni requisiti e ad una serie di verifiche.
In particolare verificare l’assenza di cause di decadenza, la persistenza dei requisiti morali, acquisire la documentazione relativa alla mitigazione del rischio idrogeologico e verificare l’adeguatezza del piano finanziario.
“Noi, come associazione, già da dicembre scorso, prosegue Della Valle, siamo stati molto critici con questa scelta dell’amministrazione perchè ritenevamo, e riteniamo ancora oggi, e i tribunali ci hanno dato ragione, che la proroga fosse un atto dovuto e obbligatorio per le amministrazioni, non si poteva fare nulla se non applicare le leggi italiane. Da lì a venti giorni poi si sono iniziate a chiudere alcune dell conferenze dei servizi ma visto che non stava cambiando nulla abbiamo deciso di andare ad incontrare il sindaco di Brindisi insieme all’ufficio legale, all’avvocato Leonardo Maruotti e all’avvocato Lorenzo Durano”.
“Un incontro positivo, incalza Della Valle, “devo dire che il sindaco, dopo la nostra disamina attenta di quanto accaduto anche a Lecce, che pure alla fine aveva optato per la proroga al 2033, ci ha dato ascolto, optando anche lui per le proroghe condizionate.
“Inizialmente l’idea era di attendere la Plenaria del Consiglio di Stato, ma questa potrebbe rimandare la questione alla Corte Costituzionale o alla Corte di Giustizia europea. Al che abbiamo chiesto al sindaco di farci comprendere quali fossero gli ostacoli che non consentivano di dare serenità alla categoria in attesa del cambiamento degli scenari giuridici. Il balneare brindisino non può essere considerato figlio di un Dio minore”.
Così, Riccardo Rossi si è impegnato a preparare in tempi brevi la delibera di indirizzo per provvedere al rilascio delle concessioni, con condizioni, al 2033. Ritengo dunque che il sindaco abbia ascoltato le nostre osservazioni e mi ritengo molto soddisfatto. Il nostro obiettivo, quando siamo andati lì, non era certo quello di forzare la mano ma solo quello di dare sintesi di quanto accaduto in questi ultimi mesi e condividere uno scenario cambiato completamente.
“Al dirigente abbiamo detto che ci sono ben 17 sentenze del Tar di Lecce che non possono essere disapplicate. E quindi siamo arrivati a condividere questo percorso rispetto al quale ci riteniamo soddisfatti. E’ questa la buona politica per il territorio che ci piace. Certo, avremmo potuto anticipare a prima dell’estate 2021, ma meglio tardi che mai. In questo modo abbiamo dato serenità alle imprese balneari brindisine, in attesa della Plenaria del Consiglio di Stato o dalla Corte di Giustizia o di un intervento normativo che non sappiamo se ci arriverà. Lo Stato italiano infatti, ancora non ha mai applicato la cosiddetta direttiva Bolkestein, per la quale le concessioni vanno rilasciate previo bando pubblico.” “Inoltre, molto importante,  chiosa Della Valle, a differenza del sindaco di Lecce, il sindaco di Brindisi è stato comprensibile e soprattutto ha evitato inutili esborsi di danaro per spese legali  a danno della comunità brindisina”.

Rustignoli, Fiba Confesercenti: ”Tavolo permanente per riforma balneari”

“Serve buon senso per giungere ad una riforma doverosa del settore, come gli imprenditori balneari chiedono da tempo. Le concessioni demaniali sono un tema serio e importante per il Paese, non è una questione che può essere utilizzata, di volta in volta, in base alle esigenze del momento”.

Queste le parole di Maurizio  Rustignoli, presidente delle imprese balneari appartenenti a Fiba Confesercenti. “Si vuole intervenire – sottolinea il presidente – per modificare, erroneamente in modo approssimativo, la legge 145 del 2018 sulla estensione delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo al 2033, senza avviare quel fondamentale percorso riformatore, delineato nella stessa legge e imprescindibile per comprendere la complessità del sistema balneare italiano su cui si andrà a legiferare”.

“Lo ribadiamo – prosegue – è necessario portare la suddetta legge al suo completamento, attraverso quel primo Dpcm, originariamente previsto e che conteneva tra l’altro la mappatura della costa italiana, insieme a un censimento delle aree concessionate e di quelle ancora concessionabili. Solo dopo la riforma del demanio si potrà, infatti, armonizzare la legge italiana con i principi europei della direttiva Bolkestein. Mentre è impensabile, come alcuni in modo inopportuno e semplicistico propongono, una durata quinquennale delle concessioni. E’ necessario, invece, affrontare l’argomento con serietà, nel rispetto del diritto europeo e del lavoro di migliaia di famiglie e operatori turistici italiani che hanno contribuito alla ripartenza del Paese con investimenti importanti”.

“Chiediamo, perciò, al Governo – conclude Rustignoli – di aprire un tavolo di confronto permanente per giungere finalmente a una riforma organica del settore, nell’interesse della collettività e del sistema turistico balneare italiano che, con il valore economico delle sue imprese, rappresenta una eccellenza nel mondo”.