Di Riccardo Zucconi
Per i Balneari il Consiglio di Stato si identifica un po’ la Legge di Murphy . Il CdS infatti ha affermato dapprima che le concessioni demaniali dovevano andare all’Asta perché cosi inderogabilmente prevedeva una Direttiva europea e cioè la Bolkestein . Quando però arriva il Governo Meloni che ,proprio in base all’articolo 12 di tale Direttiva dove si sostiene che si va alle aste solo se c’è scarsità di risorsa naturale, verifica ,con una precisa mappatura delle coste, l’inesistenza di tale condizione allora il CdS sentenzia che la questione alla fine è irrilevante perchè comunque se non si può applicare la Bolkestein va applicato l’art 49 del TFUE. ART 49 che manda alle aste comunque.
Poi , a chi eccepisce che il 49 TFUE si applica solo in presenza di contratti o concessioni dove ci sia un interesse transfrontaliero certo , risponde che quell’interesse è un postulato : c’è sempre e comunque anche se la dottrina riporta invero che “l’esistenza di un interesse transfrontaliero certo non può essere ricavata in via ipotetica da taluni elementi che, considerati in astratto, potrebbero costituire indizi in tal senso, ma deve risultare in modo chiaro da una valutazione concreta delle circostanze”.
Quindi ? Nessun problema sostiene il CdS perché in ogni caso è intervenuta la Legge sulla Concorrenza del Governo Draghi e si applicherà quella. (Viva DRAGHI!).
Altro esempio: se il Governo Meloni proroga di un anno i termini per le procedure d’asta il CdS dice che la proroga non va applicata perché contrasta (di nuovo ?) con la Direttiva Bolkestein.
Ancora: se una sentenza della Corte di Giustizia UE , quella del 20 aprile 2023, sostiene che siano gli Stati a dover verificare se ci sia o meno scarsità di risorse e quindi se ci sia o meno obbligo di andare alle aste , come previsto proprio dall’Art 12 della Bolkestein, il CdS postula che la scarsità c’è sempre (si vede ad occhio nudo ?) .
Ma allora , perlomeno per questa stagione estiva 2024 ormai iniziata, i balneari potranno svolgere il loro lavoro, visto che la Legge Concorrenza di Draghi questo aveva previsto? Per il CdS no, lo potranno fare solo in quei comuni che hanno già deliberato di andare ad asta . I balneari sono “abusivi” perchè le loro concessioni son già scadute nel 2023 e potranno lavorare solo in quei comuni che si precipiteranno a indire le aste . (ABBASSO DRAGHI!)
Insomma ,a prescindere, per i balneari il CdS è un po’come la fetta di pane con la marmellata : se ti cade per terra ci arriverà sempre dalla parte della marmellata .
Nessuna rilevanza hanno evidentemente per il CdS le considerazioni sugli interessi economici e sociali della Nazione Italia nel mettere in oggettiva crisi un settore del Turismo che produce da solo il 6% del PIL per il CdS è evidentemente irrilevante , nessuna rilevanza quelle sullo spodestamento di qualsiasi attribuzione e competenza nel ruolo di legislatore a danno del Parlamento italiano: così è se vi pare.
Cosa fare ? La mia proposta di Legge ora all’esame della Commissione finanze si propone due obbiettivi. Il primo ristabilire un criterio di giustizia applicato ovunque e cioè quello di indennizzare il legittimo proprietario per i beni “espropriati”. Il secondo consentire alle aziende balneari di poter svolgere nel 2024 il proprio lavoro essendo evidente che le procedura d’asta eventualmente indetta dai comuni dovrebbero ripartire da capo essendo l’indennizzo da me previsto come parte sostanziale della procedura stessa .
L’obbiettivo è poi quello di andare ad interloquire non con l’attuale Commissione europea ma con quella che emergerà a settembre , augurandoci che in quel momento sia possibile avere una nuova e diversa norma europea più rispettosa degli interessi economici dell’Italia. A chi mi obbietta che la PdL potrebbe avere tempi troppo lunghi rispondo che intanto andrebbe approvata il più velocemente possibile ( visto che anche alla luce delle ultime sentenze del CdS nessuno eccepisce sul principio dell’indennizzo ) e poi vediamo. Ovviamente ci sono altri strumenti normativi per velocizzare e che ove attivati sarebbero dal sottoscritto accolti con il massimo favore.
Dura lex sed lex (di Murphy).