Balneari, Marti (Lega): “Si punta alla mappatura e al diritto di prelazione”

Un settore come quello del turismo balneare che conta 35 mila operatori in tutta Italia di cui una buona porzione nel Mezzogiorno e che vale il 6 per cento del PIL, merita una politica attenta e di continuo sviluppo. Dal 2018 facciamo una battaglia reale per tutte quelle imprese familiari che a ridosso della stagione estiva vivono ancora nell’incertezza e non sanno se poter programmare investimenti o meno.

È quanto ha ribadito Roberto Marti, presidente della commissione cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica del Senato della Repubblica e candidato al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Italia Meridionale, incontrando oggi (venerdì 17) una nutrita delegazione di operatori balneari dallo jonio calabrese e pugliese e del tirreno.

Ospitato al ristorante Cannone, nel borgo storico marinaro di Schiavonea, all’incontro hanno partecipato per un saluto anche la candidata a sindaco Pasqualina Straface e sono intervenuti i consiglieri regionali Pietro Molinaro e Giuseppe Mattiani, Giacomo Saccomanno, commissario regionale del partito, Rossano Sasso, responsabile della campagna elettorale in Calabria, Vincenzo Farina, presidente vicario Fiba Confesercenti, la Federazione sindacale rappresentativa delle imprese operanti nel settore imprese balneari e Pasquale Motta, responsabile Assocamping Calabria – Confesercenti e l’avvocato Luca Candiano in rappresentanza di numerosi balneari del territorio.

Passi in avanti – ha aggiunto – ne sono stati fatti. Il Ministro Salvini con un altro emendamento è riuscito a far fare una mappatura delle nostre spiagge restituendo risultati chiari e inequivocabili: in Italia abbiamo talmente tanta costa che l’iniziativa imprenditoriale di chiunque voglia affacciarsi a questo settore non è affatto preclusa, anzi.

C’è lo spazio per procedere con nuove gare, con grandi spazi messi in vendita per le concessioni rimanenti potendo tutelare, quindi, tutti i balneari che di fatto stanno lì da 50, 60, 30, 100 anni con diverse tradizioni alle spalle.

Due emendamenti presentati in queste ore, infine, mirano a rimarcare un lavoro ufficiale, quello della mappatura ed il diritto di prelazione.

La Lega ha sempre difeso e continuerà a difendere il settore dei balneari spiegando fino alla fine che la peculiarità del nostro territorio e delle coste italiane non impongono l’immediata applicazione della Direttiva Bolkestein.

Dopo l’incontro a Schiavonea il Senatore Marti ha partecipato nell’Area Urbana di Rossano a quello di presentazione dei candidati consiglieri comunali della Lega a sostegno della candidata Sindaco Pasqualina Straface insieme, oltre a Saccomanno, Mattiani e Sasso anche al deputato Domenico Furgiuele ed all’assessore regionale alle politiche sociali Emma Staine.

Gnassi (Pd): “Presentato emendamento pro gare con indennizzo”

Andrea Gnassi: “Sulle concessioni è dovuta intervenire ancora una volta la magistratura perché il governo continua a non decidere: come Pd abbiamo depositato un nuovo emendamento con proposte per arrivare alle gare con criteri certi e indennizzi ai concessionari uscenti”

“Il governo continua a dire bugie e a non decidere sul tema Bolkestein tanto che è dovuta intervenire ancora una volta la Magistratura attraverso il Consiglio di Stato sulla stagione balneare 2024. Noi continuiamo a incalzare con gli strumenti a nostra disposizione e nei giorni scorsi abbiamo depositato un nuovo emendamento alla proposta di legge della maggioranza per risolvere, senza demagogie e una volta per tutte la questione concessioni e gare”. Così l’onorevole del Partito Democratico Andrea Gnassi all’indomani del nuovo pronunciamento del Consiglio di Stato, per poi entrare nel merito: “La nostra proposta si inserisce sull’abrogazione dell’articolo 49 del Codice della Navigazione e prevede un indennizzo al concessionario in caso ne subentri un altro (principio già stabilito dalla legge Concorrenza Draghi): indennizzo adeguato, a carico dell’eventuale concessionario che subentra e soprattutto determinato prima dell’indizione della gara con criteri seri, trasparenti e oggettivi figli di una perizia giurata di stima redatta da un professionista abilitato nominato dai Comuni. Se dopo un anno non si sia provveduto ancora ad affidare una nuova concessione, proponiamo che sia lo Stato ad anticipare l’indennizzo al concessionario uscente, recuperandone poi i costi sempre a carico di chi subentra. Proponiamo infine che l’amministrazione pubblica abbia la facoltà di ordinare la demolizione delle opere e la restituzione del bene demaniale, a fronte anche in questo caso di un indennizzo in favore del concessionario corrisposto anche se lo stesso esegua tale ordine”

Chiude Gnassi: “In questo modo si riuscirà a dare certezza a un settore nevralgico per la nostra economia, settore che potrà tornare a progettare e investire. Chiediamo quindi al governo di non perdere più tempo e di far sviluppare su questi temi e questa proposta una  legge quadro con il coinvolgimento di Regioni, Comuni e imprese”.