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Sailing boats and view of beach near Pertisau town at beautiful Achensee lake on sunny summer day, Tirol, Austria

Pellicini: “Esclusi circoli sportivi dalla Bolkestein”

Oggi, lunedì 28 ottobre, in sede di Commissioni riunite Giustizia e Finanze è stato approvato l’emendamento che esclude i circoli sportivi che sorgono sul demanio marittimo, lacuale e fluviale dall’applicazione della normativa sui balneari.
In Commissione è intervenuto il Ministro dello sport Andrea Abodi che ha espresso il parere favorevole del Governo all’emendamento. È stata quindi riconosciuta l’importanza delle attività non economiche dei circoli sportivi, attraverso i quali vengono perseguite finalità sociali di insostituibile valore.

«Ovviamente – commenta l’onorevole Andrea Pellicini – la norma si applicherà anche ai circoli sportivi dei nostri laghi, che potranno continuare serenamente le loro attività nella promozione dello sport giovanile.
Ecco il testo dell’emendamento approvato:
“Fermo restando l’obbligo di versamento del canone previsto, la presente disciplina non si applica agli usi del demanio marittimo, lacuale e fluviale relativi allo svolgimento delle attività di cui all’articolo 7, comma 1, lett. b) del decreto legislativo 28 febbraio 2021 numero 36, qualora dette attività sportive siano svolte dalle seguenti entità: federazioni sportive, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, anche Paralimpici, associazioni e società sportive dilettantistiche costituite ai sensi dell’articolo due comma uno del medesimo decreto legislativo numero 36 del 2001 e iscritti al registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche di cui al decreto legislativo 28 febbraio 2021 numero 39, che perseguono esclusivamente finalità sociali, ricreative e di promozione del benessere psicofisico e a condizione che detti usi del demanio marittimo, lacuale e fluviale possano essere considerati come attività non economiche in base al diritto dell’Unione Europea.”

Come si può notare il ministro spiega che anche i circoli che sorgono sul demanio laculae e fluviale saranno esclusi. Ora bisogna chiedersi perchè la mappatura per valutare la scarsità della risorsa non è stata portata a termine proprio conteggianado il dato di laghi e fiumi. D’altronde lo stesso presidente del consiglio Giorgia Meloni aveva più volte ribadidito come nessun governo, prima di quello da lei presieduto, avesse mai portato a compimento questo censimento. Che, chissà perchè è stato abbandonato.

L’UE chiede rigore sull’attuazione della direttiva Bolkestein, nessun vantaggio ai concessionari

L’accordo raggiunto a settembre tra Italia e Commissione Europea non lascia spazio a ulteriori concessioni. Il messaggio da Bruxelles è chiaro: nonostante i numerosi emendamenti che verranno discussi dalla Camera nei prossimi giorni, l’Italia deve approvare una riforma delle concessioni balneari conforme ai principi sanciti dalla direttiva Bolkestein. Il decreto varato dal Consiglio dei Ministri a settembre ha segnato la fine del rinnovo automatico delle concessioni entro il 2027, una misura che l’UE considera imprescindibile per il rispetto delle norme comunitarie, dopo anni di inosservanza.

Nonostante il continuo dialogo tra Roma e Bruxelles, la sfida per salvaguardare centinaia di concessioni sportive sulle rive di laghi e fiumi sembra ardua. La procedura d’infrazione aperta contro l’Italia non sarà chiusa fino a quando le normative non saranno completamente in linea con il diritto europeo. Gli emendamenti presentati da FdI, Lega e Forza Italia, tra cui spiccano quelli sui rinnovi concessori, sugli indennizzi ai concessionari uscenti e sull’assegnazione degli arenili agli hotel e alle associazioni sportive dilettantistiche, sono attualmente al vaglio dell’UE.

I tecnici della Direzione generale del mercato interno osservano con attenzione questi emendamenti, mentre Roma cerca di ottenere una deroga per le attività sportive senza fini di lucro. La decisione dell’UE di permettere eccezioni per alcuni circoli sportivi rimane incerta, e il negoziato prosegue. L’approvazione finale degli emendamenti dipenderà dal giudizio informale dell’UE e dalla trattativa condotta dal ministro Raffaele Fitto. Tuttavia, la Commissione Europea ha chiarito che la procedura d’infrazione verrà chiusa solo quando la legislazione italiana sarà in piena conformità con il diritto comunitario, mettendo fine a decenni di ambiguità normativa sulle concessioni balneari.