Scopri di più sull'articolo Balneari, Salvini: “Puntiamo alla prelazione e indennizzi per gli uscenti
immagine tratta dal sito Facebook di Matteo Salvini

Balneari, Salvini: “Puntiamo alla prelazione e indennizzi per gli uscenti

Il vicepremier Matteo Salvini illustra durante il Meeting di Rimini le intenzioni del governo. Numerose volte, sia le associazioni di categoria che i comuni e le regioni, specialmente nelle località balneari, hanno sollecitato Roma ad intervenire sulla questione Bolkestein, per garantire uniformità a tutto il territorio nazionale e stabilire una linea comune che impedisca iniziative autonome e disorganizzate. Salvini, parlando a Rimini, sottolinea come sull’argomento delle concessioni balneari “l’intero governo è impegnato attivamente”.

Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini durante un punto stampa proprio a margine del Meeting di Rimini, aggiungendo che “ottenere l’ok della Commissione europea alla prelazione per gli uscenti e gli indennizzi sui lavori svolti sono due delle priorità nostre e della stragrande maggioranza delle aziende coinvolte”. La scarsità della risorsa, ha proseguito, “è dimostrata dai fatti. Noi vogliamo riuscire a portare a casa la prelazione per gli uscenti e gli indennizzi per gli investimenti fatti sulle spiagge”.

Giuseppe Ricci (ITB Italia) chiede una mano ai turisti contro la Bolkestein

Il presidente dell’associazione balneari Itb Italia, Giuseppe Ricci, continua con determinazione la sua battaglia contro i provvedimenti della Bolkestein. Ha scritto una lettera aperta ai turisti, con l’intento di garantire che l’estate possa continuare ad esistere per tutti. Questa lettera è stata inviata a tutte le chat dei concessionari associati su scala nazionale. Inoltre, come sottolinea lo stesso Ricci, la lettera è stata resa disponibile a tutti gli operatori del settore che desiderano stamparla ed esporla nelle loro attività balneari. Ricci spera che questa iniziativa possa sensibilizzare l’opinione pubblica e contribuire a preservare il futuro delle attività balneari italiane.

“Sono ormai 15 anni che stiamo lottando contro chi vorrebbe portarci via le nostre imprese turistico-balneari, per darle in mano a multinazionali, mafie e chissà chi altro. Da 15 anni chiediamo alla politica e alle istituzioni di evitare una simile ingiustizia, ma da loro riceviamo solo inutili promesse, rinvii e soluzioni contraddittorie che sanno di presa in giro e che non ci consentono di programmare, come vorremmo, investimenti di miglioramento delle nostre strutture ricettive, a danno vostro e della qualità delle vostre vacanze”. “Ci rivolgiamo, prosegue Ricci, direttamente a te perché non vogliamo compiere iniziative eclatanti che penalizzerebbero la tua vacanza al mare, vogliamo farti capire il pericolo che tutti stiamo correndo, se non si troverà una soluzione entro la fine del 2024, potrebbe essere l’ultima estate che ci vedrai in questo stabilimento. Fatti spiegare dal tuo amico bagnino di come, per favorire una improbabile concorrenza, vogliono toglierci le nostre imprese all’asta, come fossimo dei falliti, anche se nessuno di noi lo è mai stato, vanificando tutti i nostri anni di lavoro e investimenti”.

Di fatto l’incertezza sul futuro degli stabilimenti balneari resta alta: in diverse parti d’Italia infatti sono già partite le gare per riassegnare gli spazi di demanio, con un occhio di riguardo per chi aveva gestito la spiaggia in precedenza, ma si tratta di misure a macchia di leopardo. Neanche il Governo Meloni, nonostante quanto annunciato in campagna elettorale, è riuscito a venire a capo della questione.

“Insomma, ti racconterà di come vogliono cancellare la storia del turismo balneare e assieme ad essa il futuro di 28 mila imprese e 300 mila addetti. Per questo ti chiediamo di rimanerci accanto e di sostenerci ovunque ti sia possibile, affinché la politica si muova non solo per chiedere i voti, ma anche per salvaguardare il lavoro di chi se lo è creato con le proprie mani. Affinché questa nostra lunga tradizione di amicizia e accoglienza possa continuare nel tempo con lo stesso calore e rispetto, abbiamo bisogno di te ora più che mai!”. “Il nostro dovere è informare perché tutti devono sapere che non vi sono più certezze sul futuro delle concessioni – chiosa Giuseppe Ricci – Un tentativo per far capire e mettere preoccupazione sui pericoli futuri. Noi non vogliamo altra situazione diversa da quella di restare a fare il nostro lavoro nella nostra azienda come avviene da decenni secondo il codice della navigazione che prevede il rinnovo automatico delle concessioni”.