È necessaria una norma nazionale, da verificare in Europa, che certifichi la non scarsità della risorsa spiagge com’è emersa dalla mappatura durante i lavori conclusivi del tavolo tecnico. È questa la posizione emersa durante la partecipatissima assemblea di CNA Balneari a Carrara Fiere in ambito di “Balnearia”, dalla quale è partito un appello a tutte le sigle associative del settore per costituire un coordinamento nazionale che chieda unitariamente a governo e parlamento l’approvazione, nell’immediato, di un provvedimento che consenta alle 30mila imprese balneari italiane di continuare la propria attività.
Tutti gli intervenuti, tra parlamentari, imprese e amministratori locali, sono stati concordi sulla necessità di procedere in tempi rapidi al completamento dell’istruttoria avviata con la mappatura. Vanno individuati, attraverso una riforma legislativa, i criteri ai fini dell’accertamento della non scarsità della risorsa naturale per programmare – su tutto il territorio costiero nazionale – nuove iniziative imprenditoriali e al contempo dare lunga certezza alle attuali imprese di settore.
Serve un provvedimento per restituire un percorso amministrativo chiaro agli oltre 700 comuni costieri delegati a gestire il demanio marittimo turistico balneare. Infatti, diversi comuni – in assenza di una norma centrale – si stanno attrezzando per procedere con le evidenze pubbliche generando provvedimenti “a macchia di leopardo” sul territorio nazionale e destando preoccupazione tra le imprese che si apprestano a intraprendere, nella totale incertezza, la preparazione all’imminente stagione estiva. Urge, insomma, una disposizione che apra a nuove iniziative e, allo stesso tempo, tuteli la continuità di un’eccellenza turistica tutta italiana costituita da piccole imprese che non reggerebbero l’urto delle gare, destinate a concludersi a tutto vantaggio di grandi imprese e multinazionali.