Comacchio, niente gare senza fissazione indennizzi

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L’assessore Antonio Cardi intende chiarire la posizione attuale del Comune di Comacchio in materia di concessioni balneari. A suo parere, non è opportuno che le concessioni demaniali marittime siano messe a gara senza la preventiva determinazione degli indennizzi dovuti ai concessionari uscenti, così come previsto dalla normativa vigente introdotta dal Governo Meloni. 

“La legge n. 166 del 2024 – specifica l’assessore – ha introdotto dei criteri chiari per la procedura amministrativa relativa alle concessioni; tra questi, l’obbligo per i comuni di acquisire una perizia sul valore degli investimenti fatti non ancora ammortizzati prima di pubblicare i bandi di gara. La norma è chiara e prevede, in caso di rilascio della concessione a favore di un nuovo concessionario, che al concessionario uscente venga riconosciuto, a carico del nuovo concessionario, un equo indennizzo”.

Questo dovrà essere definito in base a precisi criteri che saranno previsti da un prossimo decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro il 31 marzo 2025 e attualmente in corso di definizione: “Senza questo passaggio – prosegue – qualsiasi bando risulterebbe giudiziariamente aggredibile ed esporrebbe il Comune ad una serie di contenziosi pressoché infinita. Del resto il decreto Salva infrazioni ha stabilito la continuità delle concessioni esistenti fino al 30 settembre 2027, per garantire un’ordinata transizione e per rispettare i principi del diritto europeo”.

Il Comune adotterà tutte le opportunità previste dalle norme vigenti per evitare di compromettere la prossima stagione balneare e i servizi essenziali messi in campo dagli stabilimenti balneari per i cittadini ed i turisti: “Non appare superfluo ricordare che alla scadenza della concessione balneare il titolare può sgombrare l’area occupata anche con la demolizione totale dello stabilimento balneare e quindi riconsegnarla nel pristino dello stato di fatto originario – aggiunge Cardi –. Nel caso di messa a bando del solo arenile libero, la successiva nuova costruzione di opere e/o manufatti di vario genere sarà tenuta al rispetto di tutte le norme di carattere ambientale e paesaggistico previste per gli arenili in tema di nuove costruzioni (ex-novo) e non di ristrutturazione di volumi legittimi esistenti, che in forza di una eventuale demolizione cesseranno di esistere anche in termini di “diritti acquisiti” in forza di titoli edilizi passati”.

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