Il Friuli Venezia Giulia, collaborando strettamente con i Comuni della fascia costiera, ha istituito un tavolo tecnico che sta definendo dettagliatamente le linee guida per sviluppare, in modo condiviso e partecipato, il percorso necessario per istruire in maniera ottimale le future procedure di evidenza pubblica riguardanti le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative. A breve, queste indicazioni saranno trasmesse a tutte le amministrazioni coinvolte in questa complessa e annosa tematica. Esercitando appieno la propria autonomia, la Regione ha scelto di affrontare questo argomento con grande senso di responsabilità verso cittadini e imprenditori, creando sinergia con gli enti locali, nella consapevolezza che la libera concorrenza è un valore fondamentale di una società liberale che deve essere tutelato per favorire lo sviluppo del territorio. È anche importante riconoscere, tuttavia, che i concessionari esistono e spesso si tratta di intere famiglie che basano il loro sostentamento sull’utilizzo del bene pubblico, e non devono essere trascurati.
Questa, in sintesi, la riflessione formulata dall’assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari, durante la seduta del tavolo tecnico-politico sul demanio marittimo riunitosi oggi a Roma. L’esponente della Giunta ha spiegato inoltre che a dicembre l’Amministrazione regionale ha approvato in Stabilità la proroga delle concessioni fino alla fine del 2024 per tutti gli enti del Friuli Venezia Giulia che devono predisporre i bandi riguardanti pezzi di costa seriamente danneggiati dalle ondate di maltempo. Con la stagione ormai alle porte, i Comuni infatti stanno ancora operando per ripristinare le spiagge colpite. Oltre alla possibilità delle proroghe, con questa norma la Regione ha sancito il diritto di prelazione per i vecchi concessionari. A bando terminato – se questi ultimi non risultassero vincitori – potranno esercitare il diritto di prelazione, con l’obbligo però di equipararsi alla migliore offerta presentata. Per l’assessore un altro aspetto da tenere in grande considerazione è la responsabilità sociale che deve avere chi è chiamato a gestire un bene pubblico. Per la Regione nelle evidenze pubbliche dovranno essere previste zone di spiaggia libera dotate di tutte le attrezzature a disposizione di quei cittadini che non hanno la possibilità di acquistare i servizi a pagamento.
Nel corso della riunione l’esponente dell’Esecutivo regionale ha anche avanzato l’ipotesi che le Regioni italiane chiedano al Governo, a fronte di un quadro ancora particolarmente confuso, l’approvazione di una norma che possa stabilire un periodo transitorio di cinque anni per rasserenare privati e amministratori pubblici e per assicurare quel lasso temporale necessario per emanare una legge in grado di dare una risposta definitiva all’intera tematica.