ll governo si assuma “la responsabilità di un’iniziativa legislativa urgente ed immediata per mettere in sicurezza il settore, accompagnata da un’adeguata ed incisiva azione in sede comunitaria”. È questo il cuore di lunga lettera che Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia, ha inviato al Presidente del Consiglio Mario Draghi in merito alla situazione degli stabilimenti balneari (nonché di porti turistici, alberghi e altri pubblici esercizi) dopo le ultime sentenze del Consiglio di Stato del 9 novembre scorso, che impongono le aste per le concessioni dal 1 gennaio 2024.
Sentenze che Meloni critica duramente nel metodo, ravvisando un’invasione di campo rispetto al potere legislativo, e nel merito. “Ancora una volta non vengono prese in considerazione le ragioni che vorrebbero tali concessioni non rientranti nel campo di applicazione della direttiva Bolkestein”, scrive la leader di Fdi, che prosegue richiamando i casi “ben più eclatanti come quelli di Spagna e Portogallo, i cui legislatori hanno normato il settore disponendo proroghe lunghissime senza incorrere in alcuna sanzione” da parte della Commissione Ue.
Meloni definisce il turismo balneare italiano “un unicum nel panorama europeo e mondiale” grazie “agli investimenti sostenuti negli anni dalle imprese” e mette in guardia Draghi sul rischio di “un esproprio di fatto di migliaia di imprese” che non riusciranno a fronteggiare gli appetiti di grandi investitori stranieri e sull’impatto sociale che ne deriverebbe. Uno scenario definito “catastrofico” da Meloni, che conclude la lettera mettendo a disposizione del Governo le proposte depositate negli ultimi anni da Fratelli d’Italia e invitando il Presidente del Consiglio a convocare al più presto le associazioni di categoria per discutere la questione. Proprio da un incontro tra i vertici di Fdi, guidati dalla stessa Meloni, e i rappresentanti nazionali di categoria è nata l’iniziativa della lettera a Draghi, alla quale seguirà nei prossimi giorni la presentazione da parte di Fdi in tutti i Consigli regionali di ordini del giorno dello stesso tenore. “Mi auguro, signor Presidente, – ha concluso Meloni – che non lasci cadere questo grido di allarme e che assuma le iniziative conseguenti per tutelare un pezzo fondamentale del nostro comparto turistico”