“Ho presentato insieme al collega Gianluca Caramanna, una proposta di legge per abrogare l’articolo 49 del codice della Navigazione secondo il quale, al cessare della concessione, le opere non amovibili, costruite sulla zona demaniale marittima, restano acquisite allo Stato, senza alcun compenso o rimborso”. Lo afferma in una nota il segretario di presidenza alla Camera e deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi. “La nostra proposta nasce con l’intento di ripristinare e garantire i diritti di cittadini e imprese che hanno investito nel settore in un contesto normativo connotato dal diritto di insistenza e dal regime delle proroghe ex lege ben diverso da quello con il quale si devono confrontare attualmente. Si segnala altresi’ che l’articolo in questione nasce in un periodo storico in cui era dominante un’impostazione imperativa dell’atto concessorio, che concepiva il medesimo quale ‘grazia’ elargita dello Stato, una concezione del diritto assolutamente non piu’ attuale o attuabile. E’ impensabile che in una nazione democratica come la nostra ci sia una normativa che di fatto espropria beni privati senza prevedere alcun indennizzo”. Per Zucconi l’articolo 49 sopracitato “viola l’articolo 1 del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Liberta’ fondamentali (Cedu), il quale sancisce il diritto di ogni persona fisica o giuridica alla protezione dei suoi ‘beni’, da intendere in un’accezione ampia”. Il deputato di Fratelli D’Italia, inoltre, sottolinea come “nell’attuale delicata situazione di incertezza normativa in tema di affidamento delle concessioni demaniali marittime con finalita’ turistico-ricreative, il diritto di incameramento – nella formulazione attuale – provoca ulteriore confusione oltre a penalizzare i concessionari stessi”.