“Leggeremo il testo definitivo dell’emendamento per le concessioni BALNEARI che uscirà dal Consiglio dei Ministri, ma ora la preoccupazione è grande. Dalle anticipazioni, sembra vi siano importanti passi avanti rispetto all’attuazione ‘pura’ del meccanismo del bando. Ma è l’ambito di applicazione del meccanismo da limitare: ha senso per le concessioni revocate o aggiuntive. Invece, applicato in via ordinaria e generalizzata, penalizza le imprese a gestione familiare e le imprese più piccole, nonostante i correttivi previsti. Destabilizza attività imprenditoriali avviate e scarica la pressione competitiva sul lavoro. La discontinuità nella gestione della concessione non è un bene in sé e non è condizione necessaria per alzare i canoni o per intervenire sulle irregolarità e sui reati commessi da qualche concessionario.
Riformare le regole per le concessioni è giusto e urgente, ma riformare non implica necessariamente doversi allineare ai principi della Direttiva Bolkestein: una Direttiva sbagliata che ha alimentato la concorrenza tra ordinamenti di welfare e
condizioni del lavoro, non tra aziende, e determinato svalutazione del lavoro, senza significativi miglioramenti per i consumatori. Va cambiata, come è stata cambiata la Direttiva sui lavoratori dislocati: i principi dei Trattati non hanno una unica modalità di attuazione. Nel frattempo, si può procedere a rinnovi condizionati, come avvenuto per il commercio ambulante”.
l’errore storico che questo governo sta per compiere, sarà pagato a caro prezzo dai nostri figli, ma poi sarà troppo tardi per porre rimedio.
Grazie per il suo puntuale e umano supporto nei confronti di aziende familiari che hanno costruito un sistema vincente, dal nulla.