Lo diciamo ormai da 12 anni che in caso di gare non potranno essere previsti paletti di preferenza al concessionario uscente, alla luce delle parole chiare scritte nell’art 12 della Bolkestein che recita testualmente:
- Nei casi di cui al paragrafo 1 l’autorizzazione è rilasciata per una durata limitata adeguata e non può prevedere la procedura di rinnovo automatico né accordare altri vantaggi al prestatore uscente o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami.
L’unica via praticabile dopo questi 12 anni d’inadempienza delle istituzioni Italiane, rimane la richiesta della corretta applicazione della Bolkestein. Vale a dire, le gare delle concessioni in essere si faranno quando grazie alla mappatura nazionale e del grande mercato unico europeo, si stabilirà che la risorsa in Europa è scarsa. Questo nel pieno rispetto della direttiva e del trattato che fonda l’unione europea, del principio di reciprocità e per raggiungere il vero obiettivo che è la Coesione Sociale. Questo risultato come scritto nella 123/2006/CE si raggiunge solo con l’apertura di nuove imprese per creare nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro nelle aree più povere del continente europeo, ove c’è ancora risorsa disponibile ed è possibile rilasciare nuove concessioni tramite gare ad evidenza pubblica.
Fino a quel giorno alle concessioni dove già insiste un’azienda avviata si applica l’art 11 della Bolkestein che prevede la durata illimitata del titolo. Quindi la soluzione si può trovare dentro la direttiva e dentro i trattati europei. Serve solo la volontà politica.