“Il tavolo tecnico del governo di centrodestra ha accertato che in Italia le spiagge non sono una risorsa scarsa. Ce ne sono in abbondanza per nuovi imprenditori che volessero entrare nel settore. Non c’è quindi ragione per molestare le imprese esistenti. Pertanto il governo ha deciso di continuare un confronto in sede europea per dimostrare che ciò che anche la sentenza degli organi europei prevedeva é stato constatato sul campo. Ci sono due terzi di coste disponibili per nuove iniziative e quindi non essendo scarsa la risorsa, ai sensi della direttiva Bolkestein, non c’è motivo di applicare procedure di gara a questo settore. Ci auguriamo che quanto emerso, anche dagli incontri odierni, trovi l’adeguato ascolto in sede europea, dove tra mille emergenze che ci sono in questo momento così difficile per l’Europa e per il mondo, non si capisce la ragione di questo accanimento sulle imprese balneari. Quindi attendiamo con serenità gli esiti dell’ulteriore confronto che sarà avviato per volontà del nostro governo”.