La vicenda che riguarda la proroga delle concessioni balneari a Gaeta, regolata dalla delibera n. 179/2023, evidenzia un tema centrale per la gestione delle risorse demaniali in Italia, ossia il rispetto delle normative europee in materia di concorrenza e trasparenza.
La decisione della Giunta municipale di Gaeta, guidata dal Sindaco Cristian Leccese, di prorogare le concessioni demaniali turistico-ricreative fino al 31 dicembre 2024, è stata bocciata dal TAR di Latina su impulso dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Secondo il tribunale, la proroga risulta in violazione delle direttive europee, in particolare della Direttiva Bolkestein (2006/123/CE), che richiede una procedura di selezione pubblica per l’assegnazione di risorse demaniali.
I Punti Chiave della Sentenza del TAR:
- Disapplicazione della Proroga: Il TAR ha stabilito che la proroga automatica è incompatibile con i principi di trasparenza, imparzialità e concorrenza richiesti dalla normativa europea, indipendentemente dalla questione della scarsità della risorsa (ossia la disponibilità limitata di arenili).
- Valutazione della Scarsità della Risorsa: La delibera del Comune di Gaeta è stata criticata per l’approccio superficiale alla valutazione della scarsità, basandosi solo su dati quantitativi (percentuali di arenili concessi) senza considerare il possibile interesse transfrontaliero o aspetti qualitativi.
- Richiamo ai Principi Comunitari: La sentenza sottolinea il disallineamento della delibera rispetto ai criteri stabiliti dalla Corte di Giustizia Europea, che esige una gestione delle risorse demaniali improntata alla concorrenza e all’accesso equo, senza vantaggi per i concessionari uscenti.
Implicazioni della Sentenza:
- Stop alle Proroghe Automatiche: La sentenza conferma che le proroghe non sono consentite e che le concessioni devono essere messe a gara. Questo costituisce un monito per tutti i Comuni italiani che adottano pratiche simili.
- Impatto sui Project Financing: I project financing a favore di privati, legati a concessioni balneari, potrebbero essere ulteriormente esaminati e, in alcuni casi, revocati se non conformi ai principi di trasparenza e concorrenza.
- Conseguenze Politiche e Amministrative: La decisione potrebbe rappresentare un precedente importante nella revisione delle concessioni balneari in Italia, tema molto dibattuto e politicamente sensibile, soprattutto in relazione alle pressioni del Governo italiano e dell’Unione Europea.
La sentenza ribadisce, dunque, che l’accesso alle risorse pubbliche deve avvenire tramite criteri oggettivi e imparziali, allineati ai principi europei, lasciando poco spazio a interpretazioni o proroghe discrezionali da parte delle amministrazioni locali.
Un’organo dello Stato contro le Leggi dello Stato… paradossi italiani! Il Legislatore non serve più a NULLA, ci sono “loro” a legiferare.