L’UE chiede rigore sull’attuazione della direttiva Bolkestein, nessun vantaggio ai concessionari

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L’Unione Europea ha adottato toni molto decisi riguardo alla riforma delle concessioni balneari in Italia, legata alla direttiva Bolkestein. L’intesa di settembre 2023 tra il governo italiano e la Commissione europea, ritenuta “reciproca”, non permette ulteriori modifiche o rinvii. La Commissione sta monitorando da vicino la riforma, e l’Italia è tenuta ad approvare una normativa che ponga fine al rinnovo automatico delle concessioni entro il 2027, in linea con la direttiva.

Gli emendamenti proposti dalla maggioranza di governo (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia) mirano a ritoccare le scadenze sui rinnovi delle concessioni e a regolare gli indennizzi per i concessionari uscenti, oltre a trattare questioni legate all’assegnazione di arenili e concessioni per associazioni sportive. Tuttavia, la Commissione europea ha ribadito che la chiusura della procedura d’infrazione contro l’Italia dipenderà dal rispetto integrale degli impegni presi, senza deviazioni dalle regole concordate.

Il governo, tramite il ministro Raffaele Fitto, sta cercando un equilibrio negli ultimi negoziati, consapevole che il giudizio dell’UE influenzerà l’iter parlamentare di approvazione degli emendamenti in Italia.

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