Nasce Itb Sardegna nuova rappresentanza per i balneari sardi

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Da quest’anno ITB Italia, Associazione di categoria presieduta e fondata da Giuseppe Ricci, con riconoscimento al tavolo nazionale nella delicatissima vertenza delle concessioni balneari italiane da ben 25 anni, è presente anche in Sardegna.
A livello regionale, l’Associazione sarà guidata dal referente per la Sardegna, Francesco Gambella, che supporterà l’attuale presidente portando la voce dell’Isola anche nella delicata vertenza nazionale.

Un tavolo nel quale verranno rappresentate tutte le peculiarità della Sardegna, il cui 90% degli stabilimenti balneari, si ricorda, è costituito da concessioni che vanno dai 20 ai 500 mq, prevalentemente a conduzione famigliare.
A riguardo, la stessa Legambiente ha certificato che il demanio marittimo occupato nell’Isola è pari al 20% e che, quindi, il restante 80% è libero da concessioni. Questo, ovviamente, senza tener conto, come previsto dalla normativa, del demanio lacuale e fluviale, quanto basta, anche in rispetto alla direttiva vigente, per tirar fuori la Sardegna dalla Bolkestein.
Pertanto, ITB Italia sostiene a gran voce che le attività balneari non devono rientrare nei limiti nella norma: si tratta di beni e non servizi, con un interesse transfrontaliero non applicabile, viste, appunto, le estensioni limitate delle concessioni presenti in Sardegna.

Restano, quindi, evidenti e all’ordine del giorno numerose problematiche per gli operatori. A partire dalla necessità di una rappresentanza che possa assistere proficuamente ed in modo efficace tutti i rappresentanti della categoria quotidianamente impegnati nel disbrigo di pratiche sempre più complesse e volte al diniego.
A livello locale, esprimiamo, sin da ora, disaccordo sulla definizione del PUL di Arzachena, che prevede la cancellazione del 30% delle concessioni demaniali esistenti e la riduzione di metà superfice per quelle restanti.
In merito, evidenziamo che il PUL è stato pubblicato sul BURAS, nonostante siano pendenti al TAR 40 ricorsi (oltretutto l’attuazione è possibile solo a scadenza di quelle in essere) e che la riduzione e la cancellazione dei servizi balneari prevista avrà una pesante ricaduta negativa sui posti di lavoro. Altro aspetto da non sottovalutare, la previsione di una consistente spesa futura di denaro pubblico per la cura degli spazi che ritorneranno liberi e per la garanzia del servizio di salvataggio sulle spiagge che, per essere adeguati alle vigenti normative, richiedono appositi presidi o, nel caso in cui questi non venissero garantiti, idonea cartellonistica per segnalarne l’assenza. Aspetto, quest’ultimo, che non garantirà la sicurezza in mare, con rischio di incremento del numero di casi di incidenti e annegamento.
L’idea di turismo che vogliamo è quella ispirata al sistema, invidiato da tutto il mondo, di S.A Karim Aga Khan, fondatore della Costa Smeralda, la cui filosofia di sviluppo ha consentito a tantissimi sardi di intraprendere un’attività imprenditoriale o, comunque, di percepire un reddito adeguato. Specialmente nel Comune di Arzachena, chi ha scelto di comprare la casa vacanze è abituale fruitore delle concessioni demaniali e, pertanto, togliere e limitare questi servizi rischia di indebolire l’attrattività turistica della stessa Costa Smeralda.

Ricordiamo, inoltre, che il turismo balneare è un vettore trainante anche per il turismo interno della Sardegna, perché il contatto operatore balneare – villeggiante è spesso occasione di promozione di territori non conosciuti. Ci saremmo quindi aspettati, invece di un semplice taglia e cuci urbanistico, una programmazione accurata sui servizi in spiaggia (docce, fontanelle per i piedi all’uscita dell’arenile, corrente elettrica e servizi igienici), il tutto in ottica anche di tutela ambientale.
In linea con il sindacato nazionale, anche per l’Isola porteremo avanti i tre punti cardine che contraddistinguono le battaglie portate avanti da ITB: procedere con la sdemanializzazione delle aree dove insistono le nostre strutture, previo il pagamento di un riscatto pari al valore delle aree delle strutture acquisite ne tempo dallo Stato (le pertinenze); dare alternative imprenditoriali agli attuali conduttori e ai loro familiari impegnati nella gestione delle attuali concessioni, in caso vengano estromessi dai propri stabilimenti balneari, quale ricompensa per gli investimenti fatti finora e per garantire a loro e alle loro famiglie un futuro di lavoro sicuro; togliere i vincoli dei piani di spiaggia, dare la possibilità di investimenti sulle aree sdemanializzate e, soprattutto, trasformare le concessioni in autorizzazioni.
In questa fase di inizio lavori, cogliamo l’occasione per ringraziare l’Assessore Regionale uscente, on. Quirico Sanna, per il lavoro svolto e la sensibilità dimostrata verso la categoria ed auguriamo un proficuo e altrettanto attento lavoro al nuovo

Assessore regionale l’On Aldo Salaris, con la speranza di poter avviare un’onesta ed efficace interlocuzione finalizzata al mantenimento e al miglioramento dell’enorme patrimonio delle spiagge e a tutela delle famiglie coinvolte in questa vertenza, soprattutto in un momento cruciale, quale quello contingente per la stesura delle linee guida del nuovo Piano di utilizzo dei litorali. Processo nel quale ci auguriamo l’Assessore intenda aprire un confronto costruttivo con le rappresentanze dei balneari.

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