Aquas-Bike, una moto d'acqua ad effetto suolo: per spostamenti e supporto ad attività balneari
Vi mostriamo un’ idea frutto del medesimo costruttore ovvero la sorella più piccola Aquas-Bike.
Una sorta di jet-ski per quanto riguarda posti a sedere e manubrio, ma totalmente differente per quanto riguarda il sistema di propulsione: invece di usare la spinta data dallo spostamento dell’acqua, Aquas-Bike sfrutta l’effetto suolo generato da due grandi ventilatori posti nella parte anteriore, i quali creano una specie di cuscinetto d’aria al disotto della moto facilitando i suo movimenti.
I designer, nello sviluppo di questo concept, hanno pensato anche ad attrezzare Aquas-Bike con alcuni accessori come l’ombrellone pieghevole, il tavolo di appoggio ed il vano bagagli, al fine di rendere questa moto d’acqua molto funzionale e con differenti possibilità di utilizzo. Questo particolare mezzo è stato pensato per essere utilizzato in sport acquatici, per il tempo libero e per svolgere attività balneari come immersione e pesca.
Anche se per il momento l’azienda ha diffuso esclusivamente dei rendering, e non un prototipo reale, è già presente una scheda tecnica che ne riassume le principali caratteristiche:
- Capacità di 2 persone a velocità massima, 3 persone con riduzione della velocità di circa il 15%
- Velocità massima: 110 km/h
- Autonomia: 100 km
- Portata massima: 980 kg
- Dimensioni: 9,3×3,6×1,9 m (lunghezza x larghezza x altezza)
- Sistema di propulsione: una coppia di motori elettrici da 42 kW e 12,3 kg l’uno, in alternativa una coppia di motori a benzina da 40 CV, circa 30 kW, e 10 kg l’uno
- Coppia di eliche da 640 mm di diametro, 7 lame e velocità pari a 3.600 RPM
Le parti che costituiscono lo scafo inferiore sono state pensate come delle speci di camere d’aria ammortizzanti al fine di offrire maggiore comfort durante gli spostamenti in acqua ma soprattutto per garantire semplici spostamenti anche sulla terra ferma, come avviene ad esempio con gli hovercraft.
Per maggiori immagini ed informazioni a riguardo vi invitiamo a visitare la pagina dell’azienda RDC aqualines.
Ripulire le spiagge dai mozziconi di sigarette? Roba da Robot
Ogni anno, 4,5 trilioni di mozziconi di sigarette finiscono nell’ambiente. Uno dei luoghi più funestati dal fastidioso (e puzzolente) rifiuto è la spiaggia: lì orde di fumatori spesso insabbiano la “cicca”, ma non il problema.
Edwin Bos e Martijn Lukaart, due ricercatori cofondatori di TechTics, hanno ideato BeachBot. Si tratta di un concept che esplora la possibilità di interazione tra uomo e robot per un mondo senza rifiuti. Fa il paio con il robot “pulitore” di strade già in servizio ad Helsinki, o il robot barca pulitrice che invece naviga i fiumi danesi.
I mozziconi di sigarette hanno trovato il loro Terminator
BeachBot, o “BB” per gli amici che non sanno chi sia Brigitte Bardot, può individuare i mozziconi di sigarette, strapparli dalla sabbia e gettarli in un cestino sicuro. Ed è un progetto che strizza l’occhio all’intelligenza collettiva e all’apprendimento automatico, anche. Chiunque può connettersi a BB e renderlo più intelligente addestrando il suo algoritmo di rilevamento delle immagini: basta inviare foto di mozziconi di sigaretta.
Il sistema diventerà sempre più bravo a riconoscere mozziconi di sigarette: schiacciati, semi insabbiati, sepolti: sarà implacabile.
Per aiutare ad accumulare quelle foto, il team di BB si è rivolto a Microsoft Trove, un’app pensata per collegare gli sviluppatori di intelligenza artificiale ai fotografi. Grazie agli sforzi del team, la spiaggia di Scheveningen in Olanda (dove BB ha completato la sua prima missione i prova), oggi si ritrova una costa più pulita dai mozziconi di sigarette.