Come noto e previsto dall’art. 10-bis dell’emendamento governativo “Milleproroghe”, a breve, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, inizieranno i tavoli tecnici – con compiti consultivi di indirizzo anche in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali.
Ai suddetti tavoli parteciperanno i rappresentanti delle associazioni di categoria, tra cui ITB Italia, i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Economia e Finanze, del Turismo, della Protezione Civile e del Mare, delle Imprese e Made in Italy, dell’Ambiente, per gli Affari Regionali e le Autonomie, per gli Affari Europei, e un rappresentante delle Regioni.
La proroga al 2024, sposta di fatto la scadenza delle concessioni di un anno, e in caso di difficoltà oggettiva dei comuni regioni per indire i bandi il termine passa al 2025 evento che cercheremo di contrastare in ogni modo mettendo in campo ogni azione possibile, il tutto per avviare un’interlocuzione con l’Europa per sostenere, attraverso la mappatura, l’interesse transfrontaliero certo, piuttosto del valore strategico delle nostre attività per il nostro paese, la fuoriuscita dalla Direttiva Servizi che come noto non ci riguarda, essendo il demanio un bene.
Una volta risolta la questione, fuori dalla Bolkestein ci ritroveremo in un buco normativo gigantesco, per poter continuare a gestire le nostre imprese balneari, in questa direzione come già abbiamo detto al Ministro Raffaele Fitto la nostra proposta per un diritto di superficie con riscatto, per risolvere definitivamente la questione balneare nel nostro paese, manca solo quantificare il tanto da pagare nelle varie zone, secondo la valenza turistica.
Itb Italia, anche con la neonata rappresentanza Sarda, sarà presente alla fiera di settore Balnearia, dove proporrà una raccolta firme proprio sulla sdemanializzazione, come risoluzione definitiva una volta usciti dalla direttiva, l’appuntamento sarà per il giorno 1° marzo 2023 alle ore 10.00 presso la sala “Pietro Tacca” perché solo uniti si vince. Itb Italia, da sempre a sostegno delle aziende balneari italiane, ribadisce il NO secco a qualsiasi ipotesi che prevede le aste.
Proposta di legge per le concessioni balneari in 10 articoli, detta “vendi o paga”
Ing Gino Sorci 3403477550 Ravenna
1) Tutte le concessioni balneari scadranno al 31.12.2023
2) Saranno tutte riassegnate per una “durata standard” ( 10 anni?) terminato il quale scatterà di nuovo la procedura qui prevista
3) I comuni sospendono temporaneamente progetti di accorpamento o spezzettamento delle concessioni
4) Dal 1/10/23 al 30/11/23 (periodo di offerta) ogni attuale concessione diventa oggetto di una propria procedura di evidenza pubblica.
5) Vi possono partecipare cittadini europei (eventualmente previo deposito di fidejussione) con sufficienti requisiti fra cui un minimo di esperienza nel settore
6) Ogni candidato può partecipare ad un numero limitato di procedure (massimo 4 )
7) La procedura consiste nella presentazione di un’ offerta economica per una concessione, semplicemente una cifra di denaro pubblicata ufficialmente. Il concessionario attuale può accettare l’ offerta in ogni momento, pagare una tassa speciale sulla plusvalenza e far terminare la procedura
8) Al termine del “periodo di offerta” le concessioni che non hanno ricevuto offerte , restano confermate per una “durata standard”. (verificata mancanza di interesse sia transfrontaliero che interno)
9) Sulle altre il concessionario può esercitare il diritto di prelazione rispetto alla offerta massima, ossia diventare venditore ed acquirente: non spende niente ma paga la tassa sulla plusvalenza. Diversamente la concessione viene assegnata al miglior offerente; a sua volta il concessionario uscente incassa il valore dell’ offerta e paga la tassa sulla plusvalenza
10) Per il futuro un concessionario può attivare la stessa procedura ad evidenza pubblica prima della naturale scadenza
Parametri da definire:
data esatta di scadenza delle attuali concessioni (a certe condizioni 31/12/24 anziché 31/12/23)
“durata standard” delle concessioni
durata del “periodo di offerta” e sua collocazione temporale
importo della fidejussione
numero massimo delle concessioni
tassa sulla plusvalenza
Commenti alla proposta “vendi o paga”
La proposta nasce dal confronto con un gruppo di bagnini ed ex bagnini di Lido di Savio e di Cervi a (RA). Ci sembra non contrastare con la Direttiva Bolkestein, né con le varie sentenze, semplicemente mira a salvaguardare gli investimenti fatti ed anche quelli futuri, facendoli valutare dal mercato, sia per il passato che per il futuro.
Rimette in moto il mercato degli stabilimenti balneari e gli investimenti connessi: esiste un serbatoio di potenziali venditori e compratori che finora non ha trovato controparte data l’ incertezza giuridica
Le compravendite avvengono alla luce del sole, con vantaggi per l’ erario
Per gli eventuali indennizzi evita di rimettersi a perizie giurate, tecnicamente complesse e comunque discutibili dato che fa determinare al mercato il valore residuo degli investimenti
E’ applicabile a tutte le concessioni attuali senza distinzione fra quelle più vecchie e quelle più giovani. Non penalizza chi ha acquistato da poco la concessione: o la mantiene o paga ben poco di plusvalenza.
Soddisfa i criteri della Bolkestein sia per la concorrenza che per la rapidità di entrata in funzione
Rappresenta una soluzione robusta e stabile nel tempo, perché individua da subito anche l’ iter per i successivi rinnovi di concessione
Lascia fuori le nuove concessioni, per le quali non serve una nuova normativa.
La “durata standard” dell’ art 2 potrebbe essere differenziata per regione o fatta decidere dai comuni
Nell’ art 5 si possono dare ampie garanzie di partecipazione anche agli stranieri senza stravolgere l’ organizzazione esistente
L’ art 7 taglia alla radice il problema insito nel metodo “paletti”, sempre a rischio di essere considerato inammissibile perché troppo protezionistico
Parimenti l’ art 7 evita una possibile obiezione alle procedure di evidenza pubblica con un prezzo da pagare fisso e predeterminato (la concessione)
Ancora: l’ art 7 semplifica la selezione ed evita di dover confrontare proposte di diversa durata, diverso tipo ed entità dell’ investimento
Lo stato ha occasione di anticipare l’ introito erariale su un buon numero di compravendite
I comuni non sono investiti di compiti complessi, devono principalmente rendere pubbliche le offerte e registrare le transazioni; possono invece dedicarsi a pianificare gli investimenti, le attività ammesse nei vari arenili, le caratteristiche edilizie dei manufatti.