Con buona pace di tutti coloro che ritengono abusivi tutti i concessionari attualmente operanti è bene evidenziare che la giurisprudenza amministrativa ha chiarito la legittimità degli attuali concessionari a continuare ad operare.
Il Consiglio di Stato, con tre Ordinanze dello stesso contenuto (nn.rr.1813/2024,1814/2024 e 1815/2024) del 15 maggio u.s. ha affermato che prevale l’interesse privato a continuare l’attività ancorché decaduto dalla concessione non essendo i comuni nelle condizioni di affidare a terzi il compendio demaniale. Infatti il Consiglio di Stato ha chiarito che: “nel bilanciamento degli interessi contrapposti, perciò, appare preminente quello del privato, tenuto conto che in questo modo sono altresì soddisfatti gli interessi pubblici alla manutenzione dell’area e alla percezione dei canoni demaniali senza soluzione di continuità”.
Queste Ordinanze cautelari si aggiungono a quella nr. 3943/2024 dello scorso 30 aprile emessa sempre dal Consiglio di Stato in cui è stata sospesa una delibera del Comune di Moneglia che anticipava la scadenza delle concessioni dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2023. Si tratta oramai di un orientamento giurisprudenziale consolidato del Consiglio di Stato affermato anche
nell’Ordinanza cautelare nr. 138/2024 del 17 gennaio 2024 laddove ha chiarito che è sospesa la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia sulla validità dell’art. 49 del codice della navigazione.
Queste importanti decisioni della giustizia amministrativa vengono, purtroppo, intenzionalmente sottaciute creando un clima pericoloso nei confronti dei concessionari attualmente operanti. Sconcerta l’assenza di un provvedimento legislativo chiarificatore che continua irresponsabilmente a mancare esponendo a gravi e concreti rischi la parte più preziosa del turismo italiano.