Bakneari, Bonelli: “Meloni vuole prorogare concessioni contro diritto Ue”

“Il governo MELONI si accinge a varare un decreto per approvare una proroga alle concessioni demaniali che è contro il diritto europeo. Questa è la destra che tutela i privilegi e che ha barato sulla lunghezza della costa italiana aumentandola di 3 mila km portandola da 8 mila a 11 mila”. Spiega il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. “Giorgia MELONI avrebbe potuto applicare la norma Draghi, che era un punto di mediazione, ma non l’ha fatto. Del resto cosa
possiamo aspettarci da un governo che vive nel conflitto d’interessi, se pensiamo che la ministra per il Turismo Santanchè
è stata la proprietaria del Twiga?”. “Ricordo – prosegue Bonelli – che l’incidenza media del canone sul fatturato di uno stabilimento non supera l’1,2-1,3% e, in molti casi, arriva appena allo 0,3-0,4 per cento. Valga per tutti il caso proprio del Twiga di Flavio Briatore, uno dei bagni più esclusivi di Forte dei Marmi, che paga allo Stato, per stessa ammissione dell’imprenditore, ‘poche migliaia di euro di canone annuo’ a fronte di un ‘fatturato 2023 di 9,5 milioni di euro’. Esemplificativo è il giudizio della Corte dei conti: ‘I canoni attualmente imposti non risultano, in genere, proporzionati ai fatturati conseguiti dai concessionari attraverso l’utilizzo dei beni demaniali dati in concessione, con la conseguenza che gli stessi beni non appaiono, allo stato attuale, adeguatamente valorizzati.’ Insomma ancora una volta questo Governo tutela i privilegi e vuole privatizzare le ultime spiagge libere”, conclude. (Vid/ Dire)

Balneari. Bonelli: spiagge sempre più privatizzate

“Le spiagge devono essere un bene comune, accessibile a tutti e non solo a chi può permettersi di pagare. Basta con il privilegio riservato a del 26% degli stabilimenti balneari dal 2011, da 5.730 a 7.244 imprese, ha ridotto drasticamente le spiagge libere, privando i cittadini del diritto di godere liberamente del nostro patrimonio naturale. Nella riviera romagnola, con oltre 1.000 stabilimenti, siamo arrivati alla saturazione, e il trend è simile in altre regioni come la Calabria, che ha visto un assurdo aumento del 110,4% delle attività balneari, e la Sardegna, che ha triplicato il numero di imprese. La premier Meloni, invece, vuole continuare a privatizzare le ultime spiagge libere, come evidenziato nel documento inviato alla UE.

Per evitare l’applicazione della direttiva Bolkestein agli stabilimenti balneari, ha aumentato la lunghezza della costa italiana da 8.000 km a 11.000 km, con l’obiettivo di non mettere a gara le attuali concessioni ma di dare in concessione, e quindi privatizzare, le ultime spiagge libere.
Così in una nota il deputato di AVS e portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, che prosegue: “Come Alleanza Verdi Sinistra, abbiamo lanciato una raccolta firme per una proposta di legge che spezzi questa vergognosa privatizzazione delle coste italiane. Vogliamo garantire il libero accesso ad almeno il 70% delle spiagge, senza strutture che limitino la libertà dei cittadini. È ora di mettere un freno al monopolio di pochi privilegiati: proponiamo di limitare le concessioni che una singola entità può detenere e di rivedere gli scandalosi canoni concessori, attualmente risibili rispetto ai profitti astronomici che vengono generati. Le nostre coste devono essere dichiarate beni inviolabili e comuni, per restituire il mare ai cittadini senza discriminazioni di sorta. Non accetteremo che il nostro patrimonio naturale sia svenduto al miglior offerente a scapito della collettività.”