Richiesta di confronto sul Demanio Marittimo in Sicilia: proposta di incontro con i Gruppi Parlamentari

Il Presidente dell’Associazione Turistica Balneare Siciliana, Antonio Firullo ha inviato una proposta formale ai Gruppi Parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana per discutere temi di primaria importanza legati alla gestione del Demanio Marittimo nell’isola.

Tra i principali punti all’ordine del giorno dell’incontro proposto figurano:

  1. La gestione del Demanio Marittimo della Sicilia: tematiche amministrative e operative che necessitano di un confronto diretto con le istituzioni.
  2. L’applicazione in Sicilia della Direttiva UE 2006/123/CE (Direttiva Bolkestein): un argomento di grande rilevanza per i concessionari balneari, che richiede chiarezza normativa e strategie condivise.
  3. L’articolo 8 del Piano Regionale del Demanio Marittimo: un punto cruciale della Legge di Stabilità Regionale 2025-2027, con un finanziamento autorizzato di 1.500 milioni di euro, e le implicazioni per il settore.
  4. Il nuovo Decreto Assessoriale al Territorio e Ambiente n. 1 del 02.01.2025: un regolamento di recente introduzione che potrebbe influire significativamente sulle concessioni e sulla gestione delle aree demaniali.

“Il nostro obiettivo è aprire un dialogo costruttivo con la deputazione regionale per condividere le perplessità e proporre soluzioni efficaci per il futuro del settore balneare siciliano,” ha dichiarato il Presidente dell’Associazione.

L’Associazione Turistica Balneare Siciliana esprime perplessità sul nuovo Decreto Assessoriale sui PUDM

L’Associazione Turistica Balneare Siciliana, da sempre impegnata nella tutela degli interessi dei concessionari balneari della regione, interviene con preoccupazione rispetto al Decreto Assessoriale emanato dall’Assessore Regionale del Territorio e Ambiente, On. Giusy Savarino, il 2 gennaio 2025.

Il Decreto mira a semplificare i procedimenti di approvazione dei Piani di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime (PUDM) dei Comuni costieri siciliani, con l’obiettivo dichiarato di regolamentare le aree demaniali marittime e avviare successivamente i bandi pubblici per le concessioni. Tuttavia, l’Associazione sottolinea che:

  • La negligenza dei Comuni costieri nel completare i PUDM risale al 2006, nonostante la nomina di Commissari ad acta.
  • I PUDM, nella loro attuale formulazione, non sembrano prevedere nuove aree da destinare a bandi pubblici, ma solo la regolamentazione delle concessioni già esistenti.

Preoccupazioni dei concessionari esistenti

I concessionari già operativi esprimono un netto dissenso verso l’eventualità di bandi pubblici per le aree attualmente in concessione. Essi ricordano che:

  1. L’estensione al 2033, già ottenuta tramite un iter istruttorio trasparente e oneroso, ha comportato:
    • Evidenza pubblica tramite portale.
    • Pagamento di conguagli e tasse per garantire il canone fino al 2033.
    • Riconoscimento di legittimità da parte del Consiglio di Stato in diverse sentenze.
  2. Contrariamente a quanto dichiarato, non vi è alcuna garanzia normativa per la continuità fino al 2027, né sono previsti piani immediati per destinare nuove aree a bandi pubblici

L’Associazione lamenta inoltre l’esclusione dei rappresentanti del settore balneare dalla fase di pianificazione dei PUDM. La collaborazione dei concessionari, che vantano una conoscenza diretta del territorio e delle sue potenzialità, avrebbe potuto migliorare i PUDM, trasformandoli in strumenti non solo di regolamentazione, ma anche di programmazione turistica.

La Sicilia vanta 1.500 chilometri di costa, di cui solo il 19% è occupato da concessioni demaniali marittime e appena l’8% da stabilimenti balneari. I PUDM rappresentano un’opportunità unica per:

  • Incrementare le attività turistiche.
  • Valorizzare risorse ancora inespresse.
  • Pianificare un utilizzo equilibrato del territorio costiero.

L’Associazione Turistica Balneare Siciliana invita a un dialogo costruttivo tra i Comuni costieri, la Regione e i concessionari per garantire che i PUDM siano strumenti inclusivi e migliorativi, capaci di conciliare la necessità di regolamentazione con le prospettive di sviluppo turistico e territoriale.