Porti, Serra (Assonat): la portualità turistica italiana non può essere inclusa nella problematica delle concessioni balneari
“Oggi abbiamo iniziato il percorso” – per dar vita al Piano strategico della Portualità turistica italiana, che raccolga le istanze del settore e definisca i principali driver di sviluppo. Ringrazio il Governo e in particolare il Ministro del Turismo Daniela Santanchè per la vicinanza e per un intervento concreto da dove si è potuto ricavare una sensazione per tutti gli astanti che le problematiche che avevamo già manifestato al ministro circa un mese fa sono state già recepite. Preparare il piano strategico della portualità significa portare sui tavoli del Governo i 5/6/10 punti concreti per superare questo stato di impasse che ha ormai caratterizzato il nostro settore”. Lo ha sottolineato il presidente Assonat, Luciano Serra, nel corso la tavola rotonda di apertura della consultazione pubblica per costruire e condividere un Piano strategico della Portualità turistica italiana, organizzata da Assonat presso la sede di Confitarma e Istituto Italiano di Navigazione. Al centro del confronto, intitolato “Port in Italy”, l’individuazione di punti qualificanti che evidenzino il ruolo essenziale dei porti turistici per l’Economia del Mare e per la crescita del Paese. Sono intervenuti, tra gli altri, insieme al presidente di Assonat Luciano Serra, il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, la Sen. Simona Petrucci, il presidente dell’Istituto Italiano di Navigazione e Direttore Generale di Confitarma Luca Sisto, il presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora, il Capo reparto ambientale della Capitaneria di Porto Francesco Tomas. Oltre i messaggi del Ministro per le Politiche del Mare Nello Musumeci, del Ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto e del Vice Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi. “La prima cosa che vorrei sottolineare” – ha aggiunto Serra – “è che la portualità turistica italiana non può essere inclusa nella problematica delle concessioni balneari. Noi abbiamo concessioni per atto formale, le abbiamo sempre avute e abbiamo sempre fatto evidenze pubbliche. Però non solo ai porti deve essere applicata questa normativa ma anche agli approdi e ai punti di ormeggio, cioè a tutte le attività legate alla nautica turistica italiana. Altro punto è che il Governo faccia finalmente l’elenco delle imprese che rientrano nel turismo”. “Come sistema delle camere di commercio” – ha commentato il Presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora – “ci faremo carico delle istanze della portualità turistica, che porteremo ai tavoli di confronto istituiti dal Ministro per le politiche del mare e che faranno parte del Piano del Mare nazionale in corso di definizione. L’Economia del Mare italiana non può prescindere dalla forza del turismo nautico, cuore pulsante del Made in Italy e settore strategico per la crescita del Paese”.