Codacons, nuova diffida a Capitanerie, Rienzi: “Revocare concessioni a lidi che praticano tariffe eccessive”

Con una diffida alle Capitanerie di Porto e all’agenzia del Demanio il Codacons chiede di revocare le concessioni agli stabilimenti balneari che applicano ai clienti prezzi esagerati per i servizi offerti in spiaggia.

“I gestori degli stabilimenti ubicati sui litorali italiani, se vogliono mantenere le concessioni, devono impegnarsi a calmierare i listini al pubblico – spiega il presidente Carlo Rienzi – Le spiagge non possono diventare un lusso per ricchi, e chi vuole trascorrere una giornata presso un lido fruendo di ombrelloni, lettini e consumazioni alimentari, deve poterlo fare senza subire tariffe esagerate, soprattutto perché si tratta di aree demaniali, quindi di proprietà dello Stato, affidate in concessione. La legge non consente speculazioni sui beni pubblici come le spiagge e, anzi, prevede che sia sempre assicurata la presenza di spiagge libere per i meno abbienti”.

“Accanto quindi ai servizi di lusso, come tende, capanne e altre strutture per le quali oggi, in alcune zone del Paese, si arriva a spendere anche 700 euro al giorno, i gestori degli stabilimenti devono prevedere anche aree low-cost con servizi pubblica “base” a prezzi accessibili a tutti” – conclude Rienzi.

Balneari, slitta l’esame dell’emendamento sugli indennizzi Governo studia riformulazione. Zucconi (FdI), “Spiace per rinvio”

Slitta l’esame dell’emendamento sugli indennizzi ai concessionari balneari in caso di gare, proposto dal deputato di FdI Riccardo Zucconi a un disegno di legge, da lui stesso presentato per abrogare l’articolo 49 del Codice della navigazione. Quell’articolo prevede ad oggi che le opere fisse costruite su una zona demaniale restino acquisite dallo Stato senza indennizzo alla scadenza della concessione. A quanto si apprende, il governo, attraverso la sottosegretaria all’Economia Lucia Albano, nella seduta della commissione Finanze alla Camera ha chiesto ulteriore tempo per una riformulazione dell’emendamento da parte dell’esecutivo. “Sono molto dispiaciuto per un rinvio che si protrae ormai da più di due mesi – commenta Zucconi -. Sono convinto che la norma da me proposta abbia un senso logico di tutela delle imprese, anche in attesa di una normativa di riordino generale del settore”.