Mencarelli, M5S: “I balneari devono ripristinare lo stato dei luoghi, nessun esproprio ma applicazione della legge”

“Sui quotidiani si è letta la notizia della richiesta dell’Agenzia del Demanio di applicare la legge vigente e acquisire le opere amovibili realizzate sulle nostre spiagge, come case, ristoranti, bar , piscine. È scattata immediatamente la reazione, anche della Confartigianato che sostiene: “.. una sorta di esproprio che abbiamo sempre contestato …alla Bolkestein. I Comuni devono reagire…” ” interviene e premette la coordinatrice provinciale del M5s Luana Mencarelli, la quale spiega: “L’acquisizione dei beni in primis non è neppure lontanamente definibile un esproprio perché nel momento in cui le opere sono state realizzate già si sapeva che a scadenza della concessione sarebbero passate automaticamente di proprietà del demanio che può chiederne persino la demolizione. Questa prescrizione non viene dalla Bolkestein, ma dal Codice di Navigazione quindi da una legge dello Stato Italiano di vecchissima data”.
Il M5s contesta la situazione attuale sui litorali italiani: “Negli anni abbiamo assistito ad un “affollamento” di strutture di non facile rimozione e o permanenti sulle nostre spiagge, con cui addirittura non solo ci veniva ostacolato fisicamente di accedere al mare o di fruire dell’arenile tutto l’anno, anche quando l’attività privata balneare è ferma, ma addirittura ce ne impediscono lo sguardo, come se anche la visuale fosse considerata “esclusiva”. Perché, se le regole normative erano ben chiare da sempre, si continua a chiedere di non rispettarle per determinate categorie di imprese, i concessionari, già di per sé “agevolate”? Questo non ci fa meravigliare, ma arrabbiare, perché si denota come discriminazione nei confronti di tutte le altre attività vessate invece da affitti, imposte, tasse e rischi d’impresa ben diversi”.
La cooridnatrice aggiunge: “Chiarisco, non è che siamo contenti che i nodi vengano finalmente al pettine, ma restiamo dell’opinione sempre espressa che gli interessi dei balneari sarebbero stati maggiormente tutelati se in tutto questo tempo sprecato a cercare di eludere obblighi europei oltre che nazionali, la politica e le varie associazioni di categoria si fossero adoperate per un rispetto costante delle norme vecchie e un adeguamento, magari graduale, a quelle nuove: avrebbero avuto dagli 80 ai 17 anni di tempo per farlo. A nome di tutte le persone che difendono i beni comuni e il rispetto delle leggi, spero che i Comuni si adoperino per l’attuazione delle richieste dell’Agenzia del Demanio e che si provveda persino alla demolizione dei vari manufatti amovibili, prevista dalla legge stessa, per poter ricominciare una pianificazione equa e libera che preveda innanzitutto la restituzione dei luoghi ai loro veri proprietari, tutti i cittadini e tutte le cittadine, a mitigare in parte l’erosione, che tanto sta a cuore a tutti, ma dimenticano sempre di dire che una delle con-cause sono proprio tutte quelle strutture amovibili che “irrigidiscono” il litorale”.
Conclude Mencarelli: “Pari e patta: il Demanio non si “arricchisce” e sceglie il rispetto della natura, i balneari che le hanno realizzate le hanno anche sfruttate, ci hanno fatto guadagni e ora ripristinino lo stato dei luoghi naturali.

Sarebbe l’occasione per poter disegnare un PAAV nuovo, davvero innovativo, identitario e di rilancio della nostra riviera”.

G20Spiagge: uno Status che consenta di amministrare il record di presenze che le città balneari prevedono per il 2023

Alghero, Arzachena, Bellaria Igea Marina, Bibbona, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Cervia, Chioggia, Comacchio, Forio, Grado, Grosseto, Ischia, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Orbetello, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Sorrento, Taormina, Viareggio, Vieste:
i comuni del G20s da soli attraggono 70 milioni di presenze turistiche – il 17% delle presenze turistiche complessive in Italia.
Una stagione avviata con un incremento di presenze turistiche che potrebbe portare il settore balneare ad uno degli anni record di sempre: più che un augurio è una consapevolezza che i Sindaci del G20Spiagge, il network che raccoglie le maggiori località delle spiagge italiane, sanno di dover gestire con un impianto legislativo da migliorare. La nuova legge sullo “Status di Città delle spiagge” sta iniziando il percorso parlamentare. Insieme, come network, i Sindaci stanno seguendo quotidianamente lo sviluppo di un progetto che vanta una trasversalità politica di fronte ad una necessità avvertita pienamente in tutta la costa del Paese. Le iniziative si sommano e la speranza è che il percorso si compia entro l’anno.
“Oramai riteniamo di aver dimostrato come in tutte le Città delle spiagge noi sindaci affrontiamo problemi comuni – afferma Roberta Nesto, Sindaco di Cavallino Treporti e coordinatrice nazionale di G20Spiagge – ricercando soluzioni che l’apparato legislativo in vigore ancora non contempla. Abbiamo verificato l’esistenza di molti criteri ricorrenti tra noi e relativi alla nostra azione amministrativa che sono presenti da nord a sud, da est a ovest e che ritroviamo nelle località con una massiccia presenza di turisti esattamente come in quelle con meno. È la base giuridica su cui il Parlamento è chiamato ad agire promulgando lo Status di Città delle spiagge”.

In un recente focus a Milano, svoltosi presso il Corriere della Sera, moderato dalla redazione del giornale, il confronto si è sviluppato evidenziando come sia indispensabile dare al settore strumenti normativi adeguati al suo mantenimento in salute anche perché, ampiamente dimostrato, è un indispensabile motore per altri settori economici del Paese.
Anche il Direttore del Master in economia del Turismo dell’Università Bocconi, Cristina Mottironi, ha espresso la propria totale adesione alla definizione di uno Status che renderà il settore balneare molto più competitivo in Europa, più attrezzato alla salvaguardia ambientale e dedicato al miglioramento socioeconomico delle comunità dei residenti.
L’azione di G20Spiagge è continua e già dalle prossime settimane sono previsti incontri con tutte le forze politiche e con il Ministero del Turismo. “L’incontro ha rappresentato una nuova occasione di confronto e rafforzamento dello spirito di squadra con il quale noi sindaci delle città di mare ci stiamo muovendo in questi mesi – aggiunge il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti -. Personalmente ho voluto portare ancora una volta al centro dell’attenzione il tema della sicurezza che a Jesolo è sempre molto sentito, forse più di ogni altra località.

Negli ultimi anni si è lasciato che molti associassero il nome della nostra città all’idea dello sballo e del divertimento incontrollato, al punto che il comportamento di qualcuno ha superato il limite della decenza per non parlare di quando ha portato alla commissione di reati. Una situazione non più tollerabile né tollerata, per risolvere la quale l’amministrazione sta agendo su più fronti, in stretta collaborazione con la Prefettura e le forze dell’ordine, riempiendo di contenuti positivi la città e riducendo progressivamente gli spazi per chi ha voglia di divertirsi superando il limite. Ordinanze, procedure e investimenti stanno rendendo Jesolo un punto di riferimento all’interno del G20Spiagge rispetto al tema della sicurezza. Lo status di città balneare ci potrà aiutare ad avere non tanto più risorse, quanto più competenze per intervenire sulle situazioni che hanno a che fare con la sicurezza urbana”.Milano, 16 giugno 2023