Concessioni, Federconsumatori: “intervenire quanto prima con norme coerenti, adeguate alla direttiva europea

Per la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, “le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”, esprimendosi su una vertenza che vedeva coinvolta  l’Autorità italiana garante della concorrenza e del mercato e il comune di Ginosa (Ta) la Corte di Giustizia ha stabilito che le concessioni demaniali marittime non possono più essere rinnovate automaticamente ma devono applicare le norme pertinenti il diritto dell’Unione Europea.

Con questa sentenza la Corte di giustizia europea afferma che è obbligo degli Stati membri applicare una procedura di selezione imparziale e trasparente tra i candidati potenziali, nonché il divieto a rinnovare automaticamente le concessioni demaniali.  

Quindi, continuando con quanto stabilito dai giudici europei, ora “ i giudici nazionali e le autorità amministrative, comprese quelle comunali, sono tenute ad applicare le norme pertinenti il diritto dell’Unione”, cessando l’applicazione delle norme di diritto nazionale che non sono conformi a a queste ultime.

Federconsumatori Emilia Romagna da tempo, nel pieno interesse dei cittadini-consumatori fruitori dei servizi balneari, è pienamente convinta di quanto sia opportuna l’applicazione di questa indicazione della Direttiva Bolkenstien del 2006. Dopo tutto il tempo perso nel quale  sarebbe stato doveroso predisporre una legge in materia, tempo perso per poca volontà politica e troppi veti condizionanti da parte di alcune associazioni di categoria, ora è necessario intervenire quanto prima con norme coerenti, nell’interesse della collettività, e adeguate alla direttiva europea.

Il demanio marittimo è un bene pubblico e pertanto di tutti e il suo utilizzo se pur in concessione deve tenere conto innanzi tutto degli interessi dei cittadini quindi è necessaria sia l’ attenzione alla salute pubblica in un’ottica di politica sociale per  tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori dipendenti ed autonomi  sia la cura, la protezione e la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale.  

In considerazione di tutto ciò Federconsumatori ritiene che le Associazioni dei Consumatori debbano essere coinvolte nella discussione a partire dai futuri piani spiaggia e nelle cosiddette cabine di regia, le norme ed i futuri bandi debbono contenere alcuni punti chiari a tutela dei cittadini: la concertazione con le Regioni ed i Comuni in ragione delle differenziazioni in materia ad oggi in essere; i canoni di concessione devono rispettare il reale valore del bene demaniale; la sostenibilità ambientale degli stabilimenti balneari; la tutela dei lavoratori e lavoratrici e il rispetto dei contratti di lavoro; la sicurezza in spiaggia con il servizio di salvataggio come servizio pubblico a tutela dei bagnanti; i protocolli rigidi contro le infiltrazioni delle organizzazioni criminali; la disponibilità per turisti e cittadini di un congruo numero di spiagge libere, che oggi spesso sono utilizzate per progetti di operatori turistici privati e quindi sottratte alla  piena accessibilità e disponibilità di tutti;  la valorizzazione degli investimenti, delle esperienze e delle capacità imprenditoriali; i prezzi consoni e non speculativi per ombrelloni e lettini e servizi di spiaggia. 

La messa a bando rappresenta prima di tutto l’affermazione della trasparenza che deve sempre connotare il “bene comune” e poi indica una grande opportunità per gli Enti e Comuni costieri di disporre delle risorse adeguate ad affrontare gli investimenti di cui il settore ha veramente bisogno per offrire maggiori servizi ai cittadini. La concorrenza è l’occasione per chi fa impresa di fare innovazione, innalzare ulteriormente la qualità dei servizi offerti, la sostenibilità ambientale e i prezzi adeguati, evitando ricadute di costi sui cittadini/turisti.

Riteniamo vadano rafforzate professionalità, esperienza e solidità economica con adeguati investimenti così che i beni demaniali marittimi dati in concessione possano avere valore per tutta la comunità. 

Croatti (M5S): Dai balneari a “Open to Meraviglia” sei mesi di disastri

In questi giorni stanno avendo molto risalto le polemiche sulla campagna Open To Meraviglia, voluta dal ministro del turismo, i cui strafalcioni e gli incredibili errori stanno facendo ridere il nostro Paese e presto faranno ridere il mondo, visto che è destinata proprio ai mercati esteri. Ma questa vicenda è null’altro che emblematica di una evidente incapacità di questo governo di affrontare le sfide più importanti per l’Italia, come ad esempio quelle sul turismo che è una delle più grandi risorse di cui disponiamo, ma che ha necessità di essere valorizzato per farne emergere l’enorme potenziale e aumentarne la competitività.
In sei mesi questo governo ha già ampiamente dimostrato la sua preoccupante incompetenza su molti settori e limitandosi proprio al turismo va evidenziato che, mentre nella vicenda del portale Open to Meraviglia i problemi sono comunque limitati e risolvibili, su altre questioni l’esecutivo Meloni e i partiti che la sostengono stanno creando disastri gravissimi, come nel caso della riforma delle concessioni demaniali che continua a non voler essere affrontata. La conseguenza è che un comparto strategico per il Paese si ritrova in ginocchio, senza certezze, con una situazione ancora più grave dopo che, nonostante le sentenze del Consiglio di Stato e quella recente della Corte di Giustizia europea, lo stesso governo ha letteralmente buttato a mare la riforma contenuta nel decreto concorrenza del luglio scorso che poteva rappresentare un ottimo compromesso tra gli interessi del Paese e quelli dell’Europa.
Il ritardo che abbiamo accumulato sul tema è enorme e il rischio ora, oltre ad una salatissima infrazione europea, è quella che non ci siano i tempi per i bandi con il rischio di ricorsi e denunce che potrebbero bloccare un intero comparto e avere gravi ripercussioni sui comuni e sull’offerta turistica delle nostre località balneari.
Considerata l’evidente inadeguatezza e incapacità di questo governo rinnovo l’appello affinché si riparta immediatamente dalla riforma contenuta nel decreto concorrenza e si vada in Europa in modo serio e credibile con una buona legge già scritta in mano, e non con le chiacchiere sulle mappature, per richiedere il tempo necessario per indire bandi che rispondano alle esigenze e alle peculiarità del Paese.
Solo in questo modo potremo salvaguardare un modello gestionale composto da piccole e micro imprese che funziona molto bene e non va smantellato, come ad esempio quello emiliano-romagnolo, e al tempo stesso si introdurranno giuste e doverose modalità di concorrenza nel comparto”.