Croatti (M5s), tornare al dl concorrenza del 2022

“Come previsto la Corte Ue ha ribadito che le concessioni di occupazione delle spiagge devono essere assegnate con una procedura di selezione imparziale e trasparente. Secondo indiscrezioni sarebbe in arrivo una lettera con cui Bruxelles concederà due soli mesi all’Italia per eliminare la proroga delle concessioni balneari. Dopodiché, a meno che non trovi una ‘soluzione urgente’, il nostro Paese subirà deferimento e una salatissima multa. Si sta compiendo dunque il delitto perfetto di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia che mentre continuano a lanciare proclami a difesa dei piccoli imprenditori balneari, in sei mesi non sono stati capaci di fare nulla spalancando le porte proprio a chi finge di osteggiare, ossia multinazionali e grandi gruppi imprenditoriali a cui non occorreranno mesi per ottenere finanziamenti, garanzie e fideiussioni necessari per partecipare ai bandi. Non avranno problemi i grandi imprenditori dalla sabbia amici, o addirittura esponenti, dei partiti di destra, mentre saranno tagliati fuori i piccoli imprenditori locali. I bandi saranno realizzati con estrema urgenza per evitare costose infrazioni e le conseguenze saranno gravi non solo per il comparto ma anche per i cittadini e per la competitività dell’offerta turistica delle nostre località balneari. Impossibile in tempi brevi costruire bandi che rispondano alle necessità e alle peculiarità delle comunità costiere, introducano minime protezioni per i piccoli imprenditori, impediscano offerte predatorie di grandi gruppi imprenditoriali”. Così in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti. “Lo ripetiamo da mesi: si deve immediatamente ripartire dal decreto concorrenza del luglio 2022 e non perdere altro tempo per lavorare, insieme ai comuni, alle associazioni di categoria e a quelle dei consumatori e ambientaliste per costruire bandi trasparenti che eliminino inaccettabili privilegi e abusi e siano capaci di consegnarci concessionari che nei prossimi anni valorizzino le nostre spiagge con investimenti in sostenibilità e in innovazione rispettando vocazioni e tipicità dei nostri territori”.

Balneari: Nodo mappatura spiagge, governo studia ‘timing’ mosse

Sciogliere il nodo della mappatura delle spiagge per poi preparare un dl ad hoc, servirsi dei decreti attuativi oppure di un provvedimento in arrivo in Parlamento per il riordino del settore. Il governo, secondo quanto si apprende, nei giorni scorsi ha fissato le tempistiche per definire una strategia sul dossier delle concessioni balneari. La prima questione sul tavolo della premier Meloni che ha partecipato ad alcune riunioni sul dossier e’ legata alla raccolta delle informazioni necessarie per poi andare a trattare con l’Europa.

La decisione che sarebbe stata presa e’ quella di affidare la delega non ad un politico ma ad un alto ‘ufficiale’ dello Stato, ovvero ad una figura tecnica che dovra’ verificare a chi tocca gestire la mappatura, se per esempio al ministero delle Infrastrutture o quello del Mare. Spetterebbe al demanio ma sono emerse le difficolta’ in merito, spiega una fonte informata.
“Anche utilizzando i droni c’e’ poi il problema di come mettere a confronto i dati con quelli delle amministrazioni pubbliche”, viene riferito. In ogni caso l’operazione “trasparenza” della mappatura delle spiagge per avere un quadro chiaro di fatto non sarebbe ancora partita. E al momento non e’ stato convocato un tavolo con le associazioni. La maggioranza che ha fatto sponda ai balneari insiste sulla tesi della scarsita’ della risorsa naturale disponibile. Il termine fissato e’ quello del 27 luglio ma l’obiettivo dell’esecutivo e’ quello di accelerare.

L’esecutivo e’ comunque ad un bivio: deve decidere se puntare all’avvio delle gare con dei ‘paletti’ (tesi prevalente) per salvaguardare chi ha fatto in passato degli investimenti (uno dei ‘veicoli’ in quel caso potrebbe anche essere il ddl concorrenza che arrivera’ in Consiglio dei ministri martedi’) o se chiedere all’Europa piu’ tempo per la mappatura; se scegliere la linea del doppio ‘binario’, ovvero considerare come spartiacque l’entrata in vigore della “direttiva Bolkenstein”, oppure trovare un’altra soluzione che venga incontro ai ‘desiderata’ di Bruxelles che si sta confrontando con il governo su dossier come il Pnrr, il patto di stabilita’ e la questione migranti. Sara’ dunque fondamentale l’interlocuzione con l’Europa. Il Consiglio di Stato ha gia’ dichiarato illegittima la proroga delle concessioni balneari al 2024 inserita nel dl Milleproroghe. Da qui la necessita’ di un
provvedimento di riordino del settore, anche alla luce dell’invito ad intervenire arrivato dal presidente della Repubblica Mattarella, del no dell’Europa alla proroga delle concessioni e in vista del pronunciamento della Corte europea digiustizia fissata per il 20 aprile. La Corte Ue in una sentenza del 16 marzo si e’ pronunciata sul settore del gioco d’azzardo ma non sulle concessioni balneari. Ma il fronte della maggioranza che sostiene che non bisogna applicare la Bolkestein non intende cedere. “E’ in Parlamento – la tesi sempre ricorrente – che si fanno le leggi”.

C’e’ poi anche il nodo della ratifica del Mes a far fibrillare la maggioranza. “Il tema della riforma e in particolare il suo utilizzo come common backstop al fondo di risoluzione unico dovrebbe essere inquadrato nell’ambito delle discussioni in corso sulla capital markets union e sull’unione bancaria”, ha sottolineato oggi il ministro dell’Economia Giorgetti. “E’ nell’ambito di una complessiva e articolata riconfigurazione degli strumenti in grado di salvaguardare il mercato comune dalle turbolenze dei mercati finanziari che dovra’ aver luogo il dibattito, anche parlamentare, sulla ratifica delle modifiche al trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilita’”.

Parole accolte con favore dal Terzo Polo che spinge per la ratifica. “Se interpreto bene la sua risposta sibillina capisco che ratificherete il meccanismo di stabilita’. E me ne compiaccio”, la risposta del senatore di Azione-Iv Scalfarotto, nella replica al responsabile di via XX settembre durante il Question time in Senato. “Giorgetti ha praticamente ammesso che lo ratificheranno”, dice pure la presidente del gruppo Paita. “Se il governo vuole ratificare il Mes lo dovra’ fare da solo”,
osserva un ‘big’ della Lega. E forte resistenze permangono anche in Fratelli d’Italia. “Per me – dice un esponente di Fdi – vale quello che ha detto il presidente del Consiglio Meloni durante le comunicazioni alla Camera, sul resto si vedra’”. Al momento il voto in Commissione Affari esteri a Montecitorio sulla pdl di ratifica del Pd e’ stato rinviato. (AGI)Gil