Della Valle (Confimprese Demaniali): “Tavolo tecnico per mappatura ancora attivo, sbaglia chiunque non lo ritenga attendibile”

Ecco il documento che rafforza il messaggio del Presidente Mattarella che ha giustamente ricordato il rispetto della legge bolkestein.

L’UE rispetti il Governo italiano. Secondo Confimprese Demaniali Italia il monito arrivato dal Pres. Mattarella può essere ancora più determinante per sensibilizzare il Governo italiano ad intraprendere una immediata interlocuzione e confronto con l’Europa ed argomentare oggettivamente il metodo di lavoro usato durante la ricognizione dello stato dell’arte in materia di mappatura della costa italiana . Abbiamo più volte suggerito alla politica della necessità di valorizzare il lavoro del tavolo tecnico attraverso una norma cosiddetta “scarsità”, seguendo appunto quanto scaturito dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea. Il Governo, lo abbiamo ribadito più volte ha seguito dettagliatamente le indicazioni della sentenza della CGE. che a nostro avviso ha responsabilmente messo in atto con l’istituzione del tavolo tecnico per la mappatura del demanio marittimo lacuale fluviale italiano.

Sbaglia chiunque abbia “consigliato” la non attendibilità dei dati emersi dalla mappatura del tavolo tecnico senza analizzare il lavoro perché principalmente è un atto di offesa verso ben 8 ministeri partecipanti e numerosi Enti dello Stato italiano. In secondo luogo la sostanza del parere motivato da Bruxelles certifica la non conoscenza del comparto turistico marittimo lacuale e fluviale. Il Tavolo consultivo e di indirizzo sulla mappatura istituito presso la Presidenza del Consiglio , è ancora aperto , è attivo , a nostro avviso è pronto ed utile per affrontare da subito un percorso di una riforma condivisa , granitica, che possa finalmente riconoscere da parte di Bruxelles il meritato rispetto all’Italia tutta, e dare certezza alle Imprese italiane.
Proprio ieri abbiamo inviato a parlamentari dei cinque stelle e Pd, ma siamo a disposizione per chiunque , il lavoro di mappatura delle sole spiagge ad oggi concesse e spiagge libere concedibili.

Abbiamo altresì , come appunto richiesto da Bruxelles e dalla sentenza della CGE, mappato ogni centimetro di concessioni e spazi concedibili demaniali lacuali e fluviali con risultati sorprendenti e sopratutto unici come ricognizione. Il nostro lavoro vorremmo fosse prima valutato e poi magari “criticato” non ideologicamente ma con note puntuali e tecniche .
Auspichiamo che anche dopo aver inviato il nostro lavoro a tutti i ministeri interessati , i media possano veicolare il nostro lavoro che siamo disposti a mettere a disposizione per mettere fine ad inutili e dannose battaglie ideologiche a danno dell’identità italiana .

Questa è la presentazione che potremmo approfondire appena richiesto

Potete trovare la mappatura completa su mappaturaspiagge.it

Balneari, Procaccini: il governo sta terminando la mappatura delle coste per dare certezza agli operatori

L’intera vicenda delle concessioni balneari è emblematica di come “la pretesa del super-Stato europeo di regolamentare ogni minima attività non funzioni e necessiti dei correttivi che Fratelli d’Italia e i conservatori vogliono portare in senso confederale. Cioè tenere nella dovuta considerazione le peculiarità delle singole nazioni, come è necessario fare per le concessioni balneari italiane che, evidentemente, non possono essere paragonate a quelle degli Stati nordici come invece pretende la normativa europea e il Pd a ruota, che specula politicamente sulla vicenda”. E’ quanto dichiara il co-presidente del gruppo ECR al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, di Fratelli d’Italia, a seguito della interrogazione sulla vicenda presentata, a nome del gruppo Pd al Senato, al premier Giorgia Meloni.

“Per questo il governo italiano sta terminando l’apposita mappatura delle coste, attraverso il tavolo tecnico istituito dall’esecutivo per definire i criteri di scarsità della risorsa naturale previsti dalla direttiva Bolkestein. A seguito di questa attività -continua Procaccini- sarà aperta una nuova interlocuzione con la Commissione Ue, finalizzata a definire una norma per chiudere la procedura d’infrazione e dare certezza agli operatori. Il Pd, naturalmente, non prova neanche per un momento a mettersi nei panni degli stessi operatori, spesso aziende a dimensione familiare, ma preferisce chiudere gli occhi e cogliere l’occasione per cercare di mettere in difficoltà il governo italiano al cospetto dell’Europa”.

Fonte: SECOLO d’Italia