Ddl concorrenza: Assobalneari, Paese ha problemi più seri su cui rivolgere attenzione

“Sorprende davvero che il Quirinale, con tutti i problemi che attanagliano il Paese (non pochi), e le vicinissime aree oggetto di pericolosi conflitti, trovi il tempo per porre la sua attenzione sulla questione delle concessioni questa volta del commercio ambulante dopo che l’ anno scorso già intervenne per le concessioni balneari con affermazioni prive di fondamento, dimostrate poche settimane fa dalla sentenza di Cassazione a sezioni unite.

Ora il Quirinale se la prende con i commercianti ambulanti mettendo in discussione il periodo di concessione, dimenticando, forse non a caso i principi fondamentali della direttiva alla quale si richiama, la cosiddetta Bolkestein che agli articoli 11 e 12 non lascia dubbi di interpretazione, anche per chi non è un tecnico del Diritto, visto la facile comprensione di ciò che è enunciato. Infatti le autorizzazioni per svolgere una determinata attività non hanno durata limitata (Art 11 comma 1 Direttiva ndr). Ciò non è consentito solo “ Qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali” come enuncia il successivo art 12, eccezione appunto di quello precedente, e cioè in parole povere se non ci sono più spazi in Italia per aree di mercato allora si fanno le gare!

Credo che sia così chiaro ed inoppugnabile che è normale pensare che dietro a questo accanimento contro il mondo delle piccole concessioni ci siano dietro interessi economici importanti, penso alla grande distribuzione che cerca in tutti i modi di annientare il piccolo commercio di quartiere, a colossi come Uber per i nostri Taxi, o alle lobbies europee che vogliono mettere le mani sulle nostre coste nel caso delle concessioni balneari. Per giustificare tutto ciò entrano in campo i prestigiatori della parola, che nulla hanno più a che fare con il Diritto nel senso più elevato del termine, che come il mago Silvan ti vorrebbero fare vedere ciò che non è.

Se il Parlamento ed il Governo, che sono Sovrani, spero, hanno deciso in una direzione questa va rispettata, e queste raccomandazioni, che hanno più il sapore di intimidazioni, devono finire perché la gente non ne può più.
Difendiamo i nostri mercati rionali, il nostri Taxi, i nostri stabilimenti balneari dagli attacchi di chi invece vorrebbe metterci le mani sopra. Il Paese ha problemi più seri su cui rivolgere l’ attenzione.”
Lo dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Confindustria

Colombo (FdI): “I Comuni a guida Pd seguono Rimini creando caos tra i gestori delle concessioni balneari”

“Tutta la Romagna a guida Pd – sostiene la parlamentare – segue Rimini a mettere a gara le concessioni balneari seminando il caos tra i gestori. Non mi spiego questa strategia del Pd che continua a portare avanti azioni contro i suoi stessi cittadini, un po’ come a Riccione sempre il Pd ha deciso di alzare le tasso con l’addizionale Irpef, e quindi non riesco a capacitarmi di come ci possano essere ancora comuni e Regioni sotto la loro stessa guida. Il nostro Capodelegazione al Parlamento Europeo Carlo Fidanza, che da sempre si batte a favore dei nostri balneari italiani, ha chiesto che, dopo le pronunce nazionali e le interlocuzioni europee, ma soprattutto dopo la mappatura delle coste che ne evidenzia la mancanza del requisito di scarsità, che in attesa del riordino i Comuni estendano concessioni per tutto il 2024 a tutela del comparto. 

La tutela delle imprese balneari – insiste la Colombo – è da sempre una priorità per me e per tutto il gruppo di Fratelli d’Italia, nonchè per il Governo presieduto da Giorgia Meloni. A tal fine per la prima volta , nei mesi scorsi, è stata realizzata la mappatura delle coste, che ha consentito di valutare, come indicato dall’ultima sentenza della Corte di Giustizia Ue, il requisito della scarsità della risorsa naturale, imprescindibile per l’applicabilità della direttiva Bolkestein. A questo si aggiunge, inoltre, una recente pronuncia della Cassazione che, bocciando una precedente sentenza del Consiglio di Stato, riconosce piena legittimità al Governo di operare sulla materia.

Per questo motivo, in attesa di una normativa definitiva, spetta adesso ai Comuni riconoscere la validità delle concessioni fino al 31/12/24, aspetto fondamentale se si vuole realmente tutelare un comparto che, soprattutto da noi in Romagna, rappresenta un fattore economico di primo piano ed una eccellenza invidiata in tutto il mondo. In conseguenza di ciò – conclude la Colombo – ad oggi ai Comuni spetta quindi riconoscere che i titoli concessori hanno validità fino al 31/12/2024, in attesa della normativa definitiva che ponga fine alla procedura di infrazione e dia finalmente certezza agli operatori, espressione di quella tipicità di immagine e impresa tutta italiana che è sempre stato la nostra priorità tutelare”.