Balneari, Croatti (M5S): “Il governo non vuole fare le gare, così porterà alla distruzione la nostra offerta”

l Governo, arroccato a difesa di privilegi corporativi, contro l’interesse pubblico, sta creando le condizioni per portare al disastro il nostro turismo balneare. Le dichiarazioni rilasciate all’indomani dell’ennesimo tavolo ministeriale sulla mappatura dell’arenile voluto dal governo Meloni ci fanno capire come non ci sia alcuna intenzione di attuare quanto stabilito dalle norme europee e dal Consiglio di Stato. L’unica opzione per il governo è quella di convincere la Ue che tutto va bene così com’è. Ossia che per gestire un bene pubblico siano legittimi diritti feudali, non il merito, non la capacità di portare investimenti in innovazione e sostenibilità. Va bene anche che in alcune località italiane, non romagnole, i concessionari abusino della propria posizione impedendo l’accesso alla spiaggia a chi non paga.
Nessuna volontà di raccogliere l’occasione per scrivere il futuro del nostro turismo balneare, di garantire più diritti per tutti, di valorizzare le professionalità dei concessionari più capaci e di penalizzare chi abusa di un bene pubblico o dimostra di non avere le competenze necessarie”.

“L’abbraccio mortale con cui il governo ha portato su questa posizione anche alcune associazioni di categoria dei balneari rischia di costare molto caro al nostro Paese. A settembre, a poche settimane dalla scadenza delle concessioni stabilita dal Consiglio di Stato, sempre che la mappatura sia pronta, il governo Meloni si recherà a Bruxelles per chiedere la non applicabilità della direttiva Bolkestein per le nostre spiagge. Se la commissione UE dirà di no, ipotesi tutt’altro che remota, sarà il caos totale. Non saremo pronti per i bandi, non lo saranno i comuni, non lo saranno i micro imprenditori del settore, non avremo nemmeno discusso dei contenuti e delle precauzioni per tutelare la nostra tipicità e impedire che grandi gruppi compiano offerte predatorie multiple. E sapremo di chi sarà la colpa. È doveroso precisare che sono tantissimi i concessionari balneari che non hanno mai condiviso questo approccio e che vorrebbero una riforma che garantisca loro certezze e prospettive chiare. Anche la loro voce, così come quella dei comuni costieri e delle associazioni dei consumatori, continua a rimanere inascoltata e il futuro del comparto in pericolo”.

Mappatura spiagge regione Toscana, i commenti di confcommercio e confesercenti

“In Toscana la percentuale di arenili dati in concessioni è molto meno del 50%” – queste le parole di Leonardo Marras, assessore regionale al demanio della regione Toscana, che ieri ha inviato il dossier riguardante la mappatura delle spiagge al Governo. “Questa percentuale”, prosegue Marras, “non è un dato qualsiasi, ma può significare che le gare non sono necessarie”

 A seguito di queste dichiarazioni intervengono le due associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei balneari, Ascom Confcommercio e Confesercenti.

«Pur non avendo avuto la possibilità di esaminare il lavoro effettuato dalla Regione Toscana relativamente alla mappatura delle aree demaniali – e ignorandone quindi gli esiti – prendiamo atto del fattivo spirito di collaborazione con il quale la stessa Regione e i Comuni interessati si stanno rapportando con il Governo sulla assai articolata questione Bolkestein – afferma il direttore di Confcommercio Grosseto, Gabriella Orlando -. Ci auguriamo che la Regione Toscana voglia presto condividere con le associazioni di categoria e con gli stessi operatori del settore balneare i risultati del monitoraggio delle spiagge in regione; allo stesso tempo confidiamo che il risultato annunciato quest’oggi dalla Giunta Giani possa accelerare il percorso di uscita definitiva da una situazione di incertezza che non è più tollerabile. Siamo nel pieno della stagione estiva e non è pensabile che centinaia di imprenditori continuino ad affrontare questo periodo con il sorriso sulle labbra da mostrare sempre e comunque ai propri ospiti e le ansie e le preoccupazioni da sfogare entro le mura di casa dopo 16-18 ore di intenso lavoro».

«Il tavolo tecnico per la mappatura ha da poco iniziato il proprio lavoro – afferma Claudio Pierini presidente provinciale Fiba, l’associazione dei balneari di Confesercenti -. Oltre ai dati certi che questo tavolo deve produrre aspettiamo di sapere quali saranno i criteri selezionati con cui andare a dimostrare la non scarsità della risorsa. Noi balneari speriamo che dal tavolo esca, in tempi rapidi, una soluzione per togliere le nostre imprese dall’incertezza che da troppi anni le attanaglia».

«Quello che emerge dalle parole di Marras su quanto fatto dimostra che la risorsa c’è» afferma Simone Guerrini presidente regionale Fiba Confesercenti.

«Dobbiamo basarci su questi dati per evidenziare, come precisato anche nell’articolo 12 della direttiva Bolkestein, che nel caso non ci sia scarsità di risorsa la direttiva non venga applicata. Serve rivedere il percorso per la riassegnazione di chi detiene le concessioni con il riconoscimento del valore commerciale d’azienda per tutte le attività esistenti sul demanio. Se non vi è scarsità come si riassegnano? Bisogna andare in Europa a dire che l’Italia con le sue coste, fiumi, laghi è occupata da X percentuale in concessione. Serve un percorso apposito per decidere come riassegnare, bisogna andare a colmare il vuoto normativo e andare a modificare il codice della navigazione».