Balneari: portavoce Ue, Meloni ha assicurato rispetto norme europee, controlli saranno rigorosi

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni “ha garantito che le autorita’ italiane assicureranno il rispetto delle norme europee sulle concessioni balneari”. Lo ha detto Sonya Gospodinova, portavoce della Commissione europea per il Mercato interno, nel corso della conferenza stampa giornaliera a Bruxelles. “Siamo in stretto contatto con le autorita’ nazionali per seguire la questione. Il Commissario Breton e’ stato in Italia la scorsa settimana e ha avuto un incontro con la premier Giorgia Meloni”, durante il quale “ha sollevato anche questo problema”, ha detto la portavoce Ue. “Il primo ministro Meloni ha garantito che le autorita’ italiane assicureranno molto rapidamente l’applicazione della legislazione europea. Cio’ significa che le autorita’ nazionali procederanno ad allineare la legislazione nazionale italiana alle norme europee”, ha aggiunto. “In questo contesto, provvederemo a effettuare una sorveglianza molto diretta e rigorosa, per cui rimaniamo in contatto con le autorita’ italiane”, ha poi concluso Gospodinova.

Balneari: Centinaio (Lega), sentenza ci da’ ragione. Avanti

“La sentenza della Corte di Giustizia europea da’ ragione all’approccio che da anni la Lega e io personalmente, gia’ da ministro, portiamo avanti. Conferma, infatti, che l’eventuale applicazione della direttiva sulla concorrenza anche alle concessioni balneari italiane passa per la verifica della scarsita’ delle risorse a livello nazionale, non solo o non tanto a livello locale. Una scarsita’ che, di fronte a 8mila chilometri di coste, e’ evidentemente inesistente. Quindi: niente scarsita’, niente Bolkestein”.
“I giudici di Lussemburgo – riprende – scrivono che la direttiva europea ‘conferisce agli Stati membri un certo margine di
discrezionalita’ nella scelta dei criteri applicabili alla valutazione della scarsita’ delle risorse naturali’, preferendo una valutazione a carattere nazionale, locale, oppure combinata.
Questo smentisce chi, compreso il Consiglio di Stato, ha dato per scontata tale scarsita’, solo perche’ guardava a singoli Comuni o ristretti territori, in cui la presenza di stabilimenti balneari puo’ essere piu’ densa. Un criterio che noi abbiamo sempre respinto e oggi anche la CGE conferma la nostra valutazione”.
“In definitiva – conclude il responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega – questa sentenza rappresenta un’ulteriore spinta a procedere rapidamente con la mappatura delle spiagge da noi richiesta e a convocare rapidamente il
tavolo interministeriale per stabilire una volta per tutte con criteri equi i termini entro i quali le risorse del demanio marittimo italiano possono essere considerate scarse. Questi passaggi restano presupposti essenziali per mettere a gara eventuali nuove concessioni in maniera ‘imparziale e trasparente’, come richiesto dalla Corte, tutelando al contempo le imprese gia’ esistenti”.