Della Valle (Confimprese): “No a utilizzo strumentale della sentenza della Cgue su art. 49”

Dopo la sentenza della Corte di Giustizia, dichiara Mauro Della Valle, Presidente di Confimprese Demaniali Italia: “La sentenza della Corte di Giustizia non afferma certo che non sia dovuto un ristoro per le opere realizzate e per l’avviamento per le imprese demaniali marittime. Speriamo, pertanto, che non ci sia un utilizzo strumentale della decisione. Il Legislatore, infatti, può intervenire per modificare la norma e ci auguriamo – adesso come lo abbiamo detto in passato – che si abroghi l’art. 49 del Codice della Navigazione che è un residuato che andava collegato con il diritto di insistenza. Ci auguriamo, pertanto, che il Legislatore quanto prima intervenga”, tenuto conto di 21 mesi di Governo Meloni

Maurelli, Federbalneari: “Dopo esproprio della Cgue ai balneari il Governo può stabilire nuova disciplina con valore economico dei beni”

Siamo molto perplessi e certamente contrari al depauperamento del patrimonio delle nostre imprese del mare. Questo è un patrimonio dello Stato che è stato valorizzato proprio dal nostro sistema turistico con investimenti costanti nel lungo periodo. In Italia, ci sono circa 800 di questi beni inamovibili censiti.

Riteniamo anacronistico l’art. 49 del Codice della Navigazione, e l’indennizzo dovuto al concessionario, giunto a fine rapporto, sarebbe naturale. La Corte di Giustizia conferisce al Governo – continua Marco Maurelli, FEDERBALNEARI ITALIA – la via d’uscita da cogliere per riscrivere un nuovo “patto concessorio” in grado di ricomprendere il concetto dell’indennizzo per il bene demaniale acquisito dallo Stato, oggi a costo nullo, seppur oggetto di valorizzazione da parte del concessionario, il quale non può essere privato di questa opportunità economica che rafforza l’impianto del valore aziendale sancito dalla legge 118/2022 e tuttora valido.