Cna Balneari: “Da Carrara lanciato l’appello a governo e parlamento”

È necessaria una norma nazionale, da verificare in Europa, che certifichi la non scarsità della risorsa spiagge com’è emersa dalla mappatura durante i lavori conclusivi del tavolo tecnico. È questa la posizione emersa durante la partecipatissima assemblea di CNA Balneari a Carrara Fiere in ambito di “Balnearia”, dalla quale è partito un appello a tutte le sigle associative del settore per costituire un coordinamento nazionale che chieda unitariamente a governo e parlamento l’approvazione, nell’immediato, di un provvedimento che consenta alle 30mila imprese balneari italiane di continuare la propria attività.

Tutti gli intervenuti, tra parlamentari, imprese e amministratori locali, sono stati concordi sulla necessità di procedere in tempi rapidi al completamento dell’istruttoria avviata con la mappatura. Vanno individuati, attraverso una riforma legislativa, i criteri ai fini dell’accertamento della non scarsità della risorsa naturale per programmare – su tutto il territorio costiero nazionale – nuove iniziative imprenditoriali e al contempo dare lunga certezza alle attuali imprese di settore.

Serve un provvedimento per restituire un percorso amministrativo chiaro agli oltre 700 comuni costieri delegati a gestire il demanio marittimo turistico balneare. Infatti, diversi comuni – in assenza di una norma centrale – si stanno attrezzando per procedere con le evidenze pubbliche generando provvedimenti “a macchia di leopardo” sul territorio nazionale e destando preoccupazione tra le imprese che si apprestano a intraprendere, nella totale incertezza, la preparazione all’imminente stagione estiva. Urge, insomma, una disposizione che apra a nuove iniziative e, allo stesso tempo, tuteli la continuità di un’eccellenza turistica tutta italiana costituita da piccole imprese che non reggerebbero l’urto delle gare, destinate a concludersi a tutto vantaggio di grandi imprese e multinazionali.

Concessioni balneari, la Toscana procede per rinviare le aste

Si è tenuta ieri l’assemblea della Cna Balneari presso l’hotel Esplanade di Viareggio, con la partecipazione di rappresentanti della politica locale e nazionale, nonché di operatori economici del settore balneare.

Cna resta ferma sulle proprie posizioni storiche e cioè niente gare e non inerenza del settore balneare con la Bolkestein. “Sono convinto che non ci saranno le aste, ha detto Cristiano Tomei, coordinatore nazionale del settore, perché il dato che è emerso ci dà questa certezza. La risorsa non è scarsa e dobbiamo puntare su questo aspetto. E’ necessario legittimare quanto emerso dalla mappatura per una più lunga e duratura estensione della durata delle attuali concessioni: per tutelare il settore strategico per il turismo e per assodare la non inerenza della Bolkestein con le attuali imprese balneari”.

La discussione ha affrontato diversi punti cruciali per il settore:

  1. Aste delle concessioni demaniali: Si prevede un rinvio di un anno delle aste delle concessioni demaniali. I Comuni costieri toscani stanno per concludere un accordo con Anci e Regione per estendere la scadenza degli stabilimenti balneari fino al 31 dicembre 2024, applicando la legge sulla concorrenza.
  2. Non inerenza del settore balneare nella Bolkestein: Si è discusso della necessità di una normativa nazionale che confermi la non inerenza del settore balneare alla Bolkestein, basandosi appunto sulla mappatura che ha rilevato come la percentuale di costa occupata sia ferma al 33%, senza considerare fiumi e laghi.
  3. Richiesta di stabilità e chiarezza normativa: I rappresentanti della Cna Balneari, insieme ai parlamentari presenti e alle amministrazioni locali, chiedono norme chiare e immediate per garantire stabilità al settore e aiutarlo a evitare aste delle concessioni.
  4. Necessità di investimenti e certezza per il settore: Si sottolinea l’importanza di evitare incertezze normative che bloccano gli investimenti nel settore balneare, riaffermando la necessità di decisioni immediate per ripristinare la serenità necessaria per gli investimenti.

Balneari e istituzioni locali e nazionali presenti, Zucconi (Fdi), Bergamini (Fi), Montemagni (Lega), concordano sulla necessità di evitare i bandi delle concessioni demaniali e stabilizzare il settore attraverso una normativa chiara e unificata che confermi la non inerenza del settore balneare alla Bolkestein, consentendo così agli operatori di pianificare investimenti e attività future in modo più sicuro.