Balneari, Cna Savona: “Situazione di grave incertezza, il Governo deve intervenire subito con norme chiare”

“Come noto il Governo non ha ancora emanato norme chiare e definitive in materia di concessioni balneari. Proprio per questo gli enti locali si stanno di fatto muovendo autonomamente e spesso in direzioni diverse, dove alcuni Comuni, ai sensi del decreto milleproroghe hanno spostato il termine per il riaffido al 31/12/2024, e altri che invece restano inchiodati alla deadline del 31/12/2023. Una situazione quindi di assoluta e grave incertezza”.

“Considerando che la mappatura effettuata all’inizio del 2023 ha evidenziato che solo il 33% delle proprietà demaniali risulta occupato da stabilimenti balneari e che quest’ultima non tiene conto delle proprietà lacuali e fluviali, si è dimostrato ampiamente la non scarsità della risorsa e di conseguenza la non necessità di applicare la direttiva Bolkestein. Il Segretario alla Presidenza della Camera e membro della 10ª Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo, Riccardo Zucconi (FDI), rompe il silenzio con una nota: “Gli esiti del tavolo interministeriale sulla mappatura delle spiagge hanno indiscutibilmente stabilito che in Italia le risorse non sono scarse infatti dall’esame effettuato e da quel dato credo si debba partire per un riordino complessivo del settore. Innanzitutto col predisporre una norma che certifichi come il combinato disposto della legge sulla concorrenza 2022 e del decreto milleproroghe 2023 lasci agli enti concedenti ampi spazi temporali, fino al dicembre 2025, per ricevere le indicazioni sui criteri in basi ai quali si debba procedere concretamente alla applicazione della direttiva in Italia. I passaggi, dunque, dovrebbero consistere sia nel ribadire le suddette scadenze temporali, sia nell’attestare i risultati della mappatura operata dal tavolo interministeriale e nel prevedere nuovi decreti legislativi, visto che quelli previsti dalla legge sulla concorrenza sono ormai scaduti”.

“Sarebbe finalmente possibile – sottolinea Matteo De Ambroggi presidente di CNA Savona – riordinare un settore strategico per l’economia italiana. Occorre adesso che il Governo tracci una legge coerente con quanto emerso”.

Concessioni, Riccione delibera l’avvio dei bandi entro il 31 dicembre 2024

La giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo per dare avvio alle procedure competitive per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime individuando nel 31.12.2024 il termine di validità delle medesime al fine di dare continuità al servizio svolto.

Come è noto, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha escluso qualsiasi ipotesi di proroga o rinnovo automatico delle concessioni demaniali marittime oltre il termine del 31.12.2023, nonostante una norma dello Stato preveda che le stesse continuino ad avere efficacia  fino al 31.12.2024, e questo per consentire alle amministrazioni comunali un ragionevole lasso di tempo per intraprendere tutte le operazioni necessarie all’indizione delle procedure di gara.

“Ad oggi i decreti attuativi su come gestire queste gare non sono stati approvati ed è attivo un tavolo di confronto fra ministeri competenti e categorie economiche del settore dei balneari che, però, ad oggi non ha prodotto risultati decisivi”, osserva l’assessore al Demanio e all’Urbanistica Christian Andruccioli.

L'assessore al Demanio del Comune di Riccione Christian Andruccioli (1)

Il lavoro degli uffici del Demanio marittimo 

Il numero di stabilimenti balneari che potrebbero essere oggetto di bando di gara è molto elevato e le relative procedure di assegnazione richiedono tempo ed organizzazione degli uffici per espletarle tutte: l’amministrazione comunale di Riccione ha incaricato gli uffici del Demanio marittimo di proseguire nel lavoro, fra l’altro già avviato, di organizzazione  di tutte le attività necessarie per concludere le procedure entro il 31.12.2024, data oltre la quale le attuali concessioni demaniali non potranno più essere esercitate.

“Un settore strategico come quello balneare, decisivo per l’economia della nostra città, non può essere lasciato in balia di provvedimenti che non arrivano mai – argomenta ancora Andruccioli -. Non possiamo permetterci di navigare a vista, come invece siamo costretti, e non possiamo lasciare sul baratro centinaia di famiglie che lavorano sul demanio marittimo. Il Comune di Riccione si muoverà in stretto coordinamento con le altre amministrazioni della provincia e della regione”.