Balneari, Ferrante (FI): “Proseguono lavori per mappatura nazionale completa delle aree demaniali marittime”

“È stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un Tavolo tecnico con compiti consultivi e di indirizzo in materia di concessioni demaniali marittime lacuali e fluviali, finalizzati, in particolare, alla definizione dei criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile. Il 5 ottobre 2023 si è svolta la quinta riunione del Tavolo che ha individuato nei metri quadrati (e non nel dato lineare) il criterio che più fedelmente rappresenta la fotografia della risorsa effettivamente libera o occupata.

Sulla base dei dati disponibili ad oggi, il documento ha attestato che la quota di aree occupate equivale al 33% delle aree disponibili. Sul piano metodologico, il Tavolo ha ribadito che la stima della scarsità della risorsa va effettuata tenendo conto del dato nazionale, secondo un approccio generale e astratto, proporzionato e non discriminatorio. A questa fase nazionale dovrà evidentemente seguire una ulteriore fase, finalizzata a valutare specifiche situazioni territoriali sulla base del completamento della mappatura della risorsa in collaborazione con gli enti territoriali.

A tal fine, il Tavolo tecnico ha segnalato la necessità di avvalersi dei raccordi connaturati al sistema delle Conferenze tra i diversi livelli territoriali di governo e valutato l’opportunità di presentare gli esiti dei lavori del tavolo e i criteri suggeriti, in via preliminare, alla Commissione Europea”. Così il Sottosegretario al MIT, Tullio Ferrante, nella risposta in Aula all’interpellanza urgente n. 2-00256 del deputato Deborah Bergamini ed altri (FI).

Balneari: Regione Toscana, Comuni e ANCI chiedono a Governo e Parlamento indicazioni certe

 Giani, Marras e Scarpellini: “Urgente norma nazionale per enti ed operatori”

Intervenire al più presto sul tema delle concessioni balneari, per il quale ancora oggi non è stata trovata una soluzione legislativa che dia certezze sulle procedure da seguire per l’individuazione dei gestori. E’ l’appello lanciato da Comuni costieri toscani e Regione al Governo e al Parlamento, una posizione condivisa da tutti i rappresentanti istituzionali (Regione, Comuni, ANCI Toscana) riuniti venerdì scorso al tavolo sul demanio marittimo.
 
Al centro della discussione, ancora una volta, il tema dell’applicazione della direttiva Bolkestein e della prossima scadenza delle concessioni, fissata al 31 dicembre 2023 dalla
legge 118 del 2022. 

“Si tratta di una situazione delicata – commenta il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – che coinvolge da un lato centinaia di aziende balneari toscane e, dall’altro, le istituzioni che devono adempiere agli obblighi previsti dalle norme e si trovano in una situazione nella quale, davanti all’approssimarsi della scadenza, procedere in ordine sparso potrebbe rappresentare il caos, con un rischio altissimo di contenziosi e ricorsi”.

“In assenza di indicazioni certe che solo il  governo può dare – hanno sottolineato Leonardo Marras, assessore al turismo e all’economia, e Sandra Scarpellini, sindaco di Castagneto Carducci e coordinatrice del tavolo istituzionale del Demanio marittimo, che erano presenti all’incontro -, risulta impossibile procedere con l’assegnazione delle concessioni assicurando l’omogeneità delle regole sul territorio nazionale e l’uniformità di trattamento agli operatori”. 

Per questo Regione e Comuni hanno concordato di procedere in maniera unitaria, coinvolgendo in una prossima riunione da tenersi a breve, anche le Associazioni di categoria. L’incontro con le categorie sarà anche l’occasione per fare il punto degli effetti
della mareggiata che ha colpito tutta la costa toscana.

“In Toscana la mappatura delle aree date in concessione e di quelle concedibili è completata – concludono Marras e Scarpellini -. E ha rivelato che meno della metà della superficie costiera è oggetto di concessione. La situazione è ben governata, pianificata e, dunque, ‘ordinata’, ma c’è comunque l’esigenza di avere indicazioni chiare che provengano dalla Legge dello Stato, altrimenti i Comuni dovrebbero avviare le procedure selettive senza conoscerne le modalità e avere i riferimenti legittimi”.