Il Tar di Lecce respinge il ricorso dell’Antitrust valide le disposizioni del governo Meloni contenute nel Milleproroghe

Dichiara superate le sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato a seguito della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Afferma la validità della legge Milleproroghe

Il Tar di Lecce ha depositato la sentenza sul ricorso dell’Antitrust avverso la proroga al 2033 applicata dai Comuni di Ginosa e di Manduria.

Con questa sentenza, infatti, il Tar di Lecce prendendo atto di quanto chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea lo scorso 20 aprile, sottolinea che sono superate, e quindi inefficaci, le sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato poiché spetta allo Stato stabilire la scarsità o meno della risorsa demanio marittimo presupposto per l’applicazione della direttiva Bolkestein.

Altro aspetto positivo è l’affermazione della validità della legge 14 del 26 febbraio 2023 cd Milleproroghe ivi compreso il differimento al 31 dicembre 2024 della scadenza delle concessioni vigenti.

Con questa sentenza si ristabilisce pertanto un corretto equilibrio fra gli Organi dello Stato con i giudici che devono applicare le leggi che il Parlamento emana: non il contrario.

Le motivazioni della decisione del Tar di Lecce costituiscono, in tal senso, un importante contributo di chiarezza.

Spetta adesso al Governo emanare una nuova Legge che, sulla base di quanto accertato dal cd Tavolo tecnico, superi quella Draghi mettendo in sicurezza il settore.

Ci attendiamo che lo faccia senza indugio per evitare l’aggravamento di una situazione già di per sé confusa pericolosa per il Paese.

Ed è attesa a breve la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite, che se accoglierà il ricorso proposto da Sib Confcommercio avverso le sentenze gemelle della Plenaria, consentirà al Governo di promulgare una legge finalmente rispettosa dei diritti dei balneari, da anni calpestati (ndr).

Balneari, Lista Toti: “Le minoranze sempre remato contro, Regione sempre a fianco dei baneari”

“Erano rimasti in silenzio finora. Ci eravamo illusi che avessero avuto il buon gusto di tacere dopo i danni fatti su questo tema. Invece oggi assistiamo al risveglio delle opposizioni a proposito delle concessioni demaniali”. Così la lista Toti replica alle minoranze in Regione sulla questione della Bolkestein e il futuro dei balneari.

“Stupisce la mancanza di tempismo delle esternazioni dei consiglieri di Linea Condivisa, Pd e Lista Sansa, che arrivano proprio all’indomani dell’intervento dell’assessore Marco Scajola, per coordinare il lavoro dei Comuni e per trovare, insieme ad Anci, proprio quella strada unitaria che viene invocata. Ma certe sparate a scoppio ritardato non sono la parte peggiore, visto che l’opposizione dimostra profonda ignoranza della materia”.

“Le concessioni demaniali sono di esclusiva competenza statale, con delega ai Comuni per la sola parte applicativa. Regione Liguria, fin dall’insediamento della prima giunta Toti, ha avviato come altre realtà regionali, diverse iniziative per agevolare la soluzione di questa grave problematica. Ma si è sempre scontrata con l’opposizione di governi centrali espressione di quelle forze che oggi parlano, e che hanno impugnato e fatto decadere ogni possibile intervento positivo” aggiunge ancora la Lista Toti.

“Proprio l’assessore Scajola, nel suo ruolo di coordinatore del Tavolo del Demanio all’interno della Conferenza delle Regioni, ha più volte sollecitato una soluzione del problema a livello nazionale, mettendo a disposizioni gli strumenti e le competenze delle Regioni. E ancora in questi giorni, in piena sinergia con tutte le altre Regioni, la Liguria si sta muovendo per condividere con i Comuni costieri una linea comune per trovare una risposta entro la fine dell’anno”.

“In questo senso l’incontro coordinato lunedì ha portato gli stessi Comuni a ringraziare Regione Liguria per la vicinanza e l’attenzione. Forse è proprio questo che ha dato fastidio ai consiglieri Pastorino, Ioculano e Sansa, che oggi si improvvisano conoscitori di un tema che li ha sempre visti nella migliore delle ipotesi disinteressati, quando non su posizioni opposte rispetto a quelle dei Comuni e dei concessionari liguri. Il risultato è questa scomposta uscita che denota solo la loro scarsa preparazione” conclude il gruppo di maggioranza in Regione.