I balneari esclusi dal G20 Spiagge ad Arzachena annunciano una protesta

Si rinuncia alla pluralità di opinioni e di visioni: aspetti fondamentali che servono a costruire concretamente il tanto agognato sviluppo consapevole del turismo balneare. Invece, sull’argomento “Demanio”, a quanto pare, si preferisce riunire attorno al tavolo associazioni in rappresentanza della categoria degli immobiliaristi, presenza che lascia presagire tutt’altre intenzioni.
Ci affidiamo, quindi, alla stampa per ribadire, ancora una volta, un concetto imprescindibile: non si può parlare di turismo balneare quando alcuni Comuni prevedono nei PUL la cancellazione di concessioni ed il taglio della metà di quelle rimanenti. Non si può parlare di sviluppo del turismo balneare quando, nella programmazione di quei Comuni che, in estate, ricevono 300 mila turisti, non si prevedono i servizi di base come docce, spogliatoi e bagni. Tutto ciò è totalmente contrario al concetto di sviluppo ed accoglienza.
I rapporti tra politica ed associazioni di categoria devono necessariamente cambiare. Le associazioni dei balneari devono essere tenute in considerazione nei piani di sviluppo di questo comparto turistico, perché sono le sentinelle di questo settore; perché hanno i piedi nella sabbia e conoscono a fondo ciò che realmente serve al territorio. La nostra categoria è stanca di essere invitata ai tavoli per condividere e concordare una linea di azione, salvo poi vedere elaborati piani di sviluppo totalmente contrari a quanto stabilito.
Questo modus operandi nuoce non solo ai balneari, ma ad un intero territorio che vive di turismo. È impensabile che, per un chiosco di 10 mq sul demanio, si debba richiedere il parere a 12 Enti in conferenza di servizi, e due anni e mezzo di tempo per poter chiudere l’iter autorizzativo.
Il 5 maggio avremmo anche ricordato ai presenti che il mercato della droga in Italia vale 13 miliardi di euro, denaro che, attraverso banche con sede nel centro America, vengono poi in buona parte reinvestiti in ristoranti sul demanio, stabilimenti balneari che, cosa nota, rappresentano le più efficaci lavatrici per la mafia.
Avremmo anche spiegato che i servizi in spiaggia sono utili alla tutela dell’ambiente, così come le concessioni demaniali servono a garantire il servizio di salvataggio dei bagnanti. Avremmo fatto presente che anche le rocce rientrano nel demanio e che, quando si redigono i PUL, queste devono essere considerate sempre. Infine, per evidenziare la sensibilità delle Amministrazioni verso le spiagge ed il mare, avremmo ricordato a tutti che ci sono Comuni che, proprio nelle zone balneari di maggior pregio, decidono di posizionare punti di raccolta della spazzatura di tutta la Gallura.
Questo è il motivo per il quale serve un cambio di passo, sia nelle azioni che nei rapporti tra politica ed associazioni. Altrimenti, ed il 5 maggio sarà così, assisteremo all’ennesimo incontro autocelebrativo tra “potenti”, la cui efficacia per il futuro sarà pari a zero.

Concessioni, Licordari: “Ribadiamo richiesta di Associazioni e Parlamentari per istituire subito tavolo interministeriale”


Il tempo incerto del ponte del 1 Maggio ha consentito a molti colleghi balneari di partecipare a vari incontri elettorali in vari comuni interessati al voto incontrando autorevoli esponenti politici per parlare di concessioni.
Tra queste iniziative la più significativa è stata quella svoltasi a Marina di Pietrasanta con il Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e l’ on Bergamini, convinti difensori delle aziende balneari.
Presenti rappresentanti di tutta la Costa Apuoversiliese con rappresentanti anche di Livorno.
Gasparri e Bergamini hanno colto la preoccupazione degli imprenditori che non si spiegano il perché di questa situazione di stallo che si sta verificando sulla vicenda concessioni, quando invece, anche alla luce della ultima sentenza della Corte dì Giustizia europea, il Governo dovrebbe immediatamente provvedere alla convocazione del Tavolo interministeriale previsto dalle norme di legge, necessario per mettere in atto tutte le iniziative che la sentenza ha evidenziato.
I Parlamentari hanno confermato il loro impegno evidenziando di aver scritto ufficialmente al Governo per sollecitare la convocazione del Tavolo, rafforzando la richiesta che anche Assobalneari insieme ad altre 5 organizzazioni di Categoria hanno inoltrato all’ Esecutivo.
Diventa fondamentale ai fini della tutela delle imprese verificare con una mappatura nazionale la consistenza delle concessioni stabilendo i criteri che spettano, come da Sentenza, allo Stato nella sua autonomia decisionale.
Troppe chiacchere, false informazioni, numeri inventati, principi giuridici infondati hanno occupato le pagine dei giornali e trasmissioni televisive. Oggi ci sono gli estremi per mettere la parola fine ad una vicenda che presenta anche lati oscuri sulla quale non ci sarebbe da meravigliarsi se la magistratura belga, nell’ ambito delle inchieste sul Qatargate e Maroccogate, si trovasse ad indagare anche su un Beachgate. Forse così verrebbero a galla interessi e speculatori che hanno messo gli occhi sulle coste italiane così come avvenne in Grecia qualche anno fa.
Nei prossimi giorni gli incontri proseguiranno anche con altri esponenti politici di rilievo ma la richiesta di Assobalneari sarà la stessa: Tavolo interministeriale subito.
Non dire ma fare quando c’è di mezzo il mare !
Lo dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Italia Confindustria