Proroga concessioni balneari in Sicilia, Consiglio Ministri impugna norma

Stop alla proroga delle concessioni demaniali marittime in Sicilia. La norma, inserita nella legge di stabilità, è tra quelle impugnate dal Consiglio dei ministri. Il testo cassato prevedeva la proroga fino al 2033. Ma per il CdM la norma contrasta con l’ordinamento comunitario. Nell’impugnativa, il Cdm cita la Corte di giustizia europea che impedisce il rinnovo senza una procedura di selezione.

Secondo un rapporto di Legambiente che risale a due anni fa, in Sicilia ci sono 425 i chilometri di costa sabbiosa, il 22,4% è occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici. Le concessioni rilasciate dal demanio marittimo sono 5.365, quelle per gli stabilimenti balneari sono 620 (nel 2018 erano 438).

Balneari: Fedriga,in Fvg avvisi pubblici rispettano norma Ue

“Noi abbiamo già cominciato ad affrontare in Friuli Venezia Giulia” il tema delle concessioni balneari “e abbiamo avuto un ottimo riscontro”.

Lo abbiamo affrontato “con avvisi pubblici, che di fatto rispettano la norma europea ma hanno anche tutelato chi ha investito per tanti anni e garantisce a se stesso e alla propria famiglia il sostentamento attraverso quella attività”.

Lo ha affermato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine di un incontro a Trieste, all’indomani della sentenza della Corte di Giustizia europea sul rinnovo delle concessioni balneari in Italia.
“Bisogna muoversi con equilibrio”, ha successivamente aggiunto Fedriga. “L’Ue e la Commissione europea in particolare deve però anche entrare in un sistema nel quale capisca le diversità che esistono nei diversi paesi dell’Ue stessa e valorizzarle e non pensare quindi di fare regole univoche su situazioni totalmente diverse”.
Secondo il presidente Fvg, “quando l’Ue sbaglia è giusto contestare la scelta e se fa bene è giusto invece condividerla.

Purtroppo anche in questo caso nella politica italiana siamo arrivati a ideologizzare l’Ue: o tutte le scelte sono negative o tutte positive. Su questo invece – ha concluso – bisogna confrontarsi in modo pragmatico per l’interesse del paese”. (ANSA).